Specie alloctone: gli alieni sono arrivati!

Solitamente nel campo delle scienze naturali quando si parla di alieni si intendono specie alloctone, cioè quelle specie animali vegetali e fungine, che a causa dell’uomo si trovano a vivere in un luogo diverso da quello d’origine, modificando e minacciando la biodiversità locale.


Generalmente esistono barriere naturali (catene montuose, oceani, deserti, etc) che impediscono alle specie aliene di colonizzare habitat nuovi, ma l’uomo può alterare l’originale distribuzione delle specie in diversi modi, per esempio molte specie vegetali sono state introdotte dall’uomo a scopo ornamentale, oppure possono accadere fenomeni di trasporto accidentale come insetti sulle navi o alghe attaccate alla loro chiglia o peggio ancora liberate intenzionalmente dall’uomo.
Gli effetti delle specie aliene sugli ecosistemi naturali nella maggior parte dei casi è devastante, poiché possono entrare in competizione con le specie naturalmente presenti portandole all’estinzione. In generale le popolazioni di queste specie si espandono molto velocemente a causa di una crescita veloce, di un ciclo riproduttivo altrettanto rapido e principalmente per l’assenza di predatori naturali nel nuovo ambiente, ciò non accade nel loro luogo d’origine poiché sono inserite all’interno di una catena alimentare che ne limita l’eccessiva diffusione.
Oltre alla minaccia della conservazione della biodiversità anche sull’uomo ci sono forti ricadute, difatti alcune di esse possono esser dannose per la salute essendo tossiche o potenzialmente allergeniche, mentre altre specie arrecano forti danni economici. Per esempio, in Lombardia durante il quadriennio 2004 – 2008 è stato speso più di 1.000.000 € soltanto per il monitoraggio, mentre in Europa nel 2008 si sono stimate cifre vicine ai 12.000.000.000 €.


I casi sono davvero tantissimi di specie introdotte, per esempio lo scoiattolo grigio della Carolina portato nel Piemonte alla fine degli anni ’40, entrato in competizione con il nostro scoiattolo rosso ha quasi portato al collasso della sua popolazione. Il pesce siluro introdotto negli anni ’50 in alcuni fiumi italiani a scopo ittico, con le sue dimensioni di 2 metri di lunghezza ed oltre 150 kg di peso si è piazzato ai vertici della catena alimentare mangiando di tutto e facendo diminuire notevolmente le popolazioni naturali di altre specie. Anche il regno vegetale ha il suo gruppo di “alieni”, con ad esempio la canna domestica che a causa della sua crescita veloce (anche poco meno di 10 cm al giorno) è risultata dannosa per le colture e per gli alvei fluviali.

Infine qualche link d’approfondimento: Cbd.it, Issg.org.