Le api stanno scomparendo a causa dell’uso dei pesticidi, alcune muoiono altre, invece, secondo recenti studi pare siano addirittura attratte dai pesticidi.
Secondo i neuroscienziati dell’Università inglese di Newcastle, le api mellifere e i bombi hanno comportamenti anomali in presenza dei pesticidi neonicotinoidi Imidacloprid, Clothianidin e Thiamethoxam. Durante lo studio hanno analizzato questi insetti rinchiusi all’interno di box mettendo a loro disposizione del nettare puro e del nettare contaminato da pesticidi. Con sorpresa si è riscontrato che, oltre a non essere infastiditi dal sapore amaro di questi veleni, sembra addirittura che ne siano attratti, avendo infatti preferito il nettare contaminato a quello puro. Il motivo per adesso è sconosciuto.
Ulteriori allarmanti notizie giungono dell’Università svedese di Lund. Uno studio svolto all’aperto in campi di colza su api mellifere, api selvatiche e bombi ha portato alla conclusione che, mentre le api mellifere pare non risentano dei pesticidi, i bombi e le api selvatiche sono pesantemente danneggiati. Si è riscontrato, infatti, che le colonie di bombi non riescono a riprodursi correttamente in quanto hanno difficoltà nel raccogliere il polline e nell’alimentare le larve. Per quanto riguarda le api selvatiche, tendono a non tornare in presenza di pesticidi e la loro presenza è dimezzata nei campi trattati.
Prima che sia troppo tardi, si rende necessario una presa di coscienza da parte di tutti e ricordare che un terzo del nostro cibo dipende dall’opera di impollinazione di api e altri insetti impollinatori. Se questi insetti sparissero, le conseguenze sull’ambiente e sulla produzione alimentare sarebbero devastanti.
Greenpeace nella sua campagna in difesa delle api (http://salviamoleapi.org), ha individuato quattro soluzioni per affrontare il problema:
1. Vietare l’uso dei pesticidi dannosi per le api a partire dalle sostanze più pericolose come imidacloprid, thiamethoxam, clothianidin, fipronil, clorpirifos, cipermetrina e deltametrina.
2. Sostenere e promuovere pratiche agricole sostenibili. Attraverso l’adozione di piani d’azione per gli impollinatori a livello nazionale, sostenere e promuovere pratiche agricole che apportino benefici all’opera di impollinazione all’interno dei sistemi agricoli: come la rotazione delle colture, aree di interesse ecologico a livello aziendale, e agricoltura biologica.
3. Migliorare la conservazione degli habitat naturali e semi-naturali all’interno e intorno alle aree agricole, nonché incrementare la biodiversità nei campi.
4. Aumentare i finanziamenti per la ricerca, lo sviluppo e l’applicazione di pratiche agricole ecologiche che si allontanino dalla dipendenza da sostanze chimiche per il controllo dei parassiti, per andare verso l’uso di strumenti basati sulla biodiversità per controllare i parassiti e migliorare la salute degli ecosistemi. A livello europeo bisogna indirizzare maggiori fondi per la ricerca sull’agricoltura ecologica nell’ambito della PAC (pagamenti diretti) e di Orizzonte 2020 (programma europeo di ricerca).
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