L’agricoltura biologica si conferma il miglior metodo per riappacificare l’uomo con la natura.
Sono i dati raccolti da AIAB e ISPRA a sostenerlo. I campi biologici italiani sono, infatti, un importantissimo serbatoio di biodiversità: ci sono 7 volte più insetti impollinatori (api, bombi), 5 volte più farfalle, 7 volte più merli, cinciallegre e scriccioli rispetto ai terreni dove si utilizzano sostanze chimiche. Anche le specie floreali come orchidee, ranuncoli e fiordalisi crescono in quantità 3-4 volte maggiori. Dati confortanti se confrontati con le allarmanti notizie riguardanti la massiccia moria di api causata dell’uso di pesticidi e diserbanti di sintesi.
Non solo biodiversità. Scelte consapevoli consentono di ridurre anche l’impatto sull’ambiente e le aziende biologiche sono più propense all’uso di energie alternative ed al risparmio delle risorse idriche. Inoltre l’uso obbligatorio di concimi organici oltre che alle pratiche del sovescio e della rotazione delle colture aumentano il contenuto di sostanza organica nel suolo senza peraltro inquinare le falde acquifere e di riflesso contribuiscono ad arginare l’effetto serra. Ogni ettaro di suolo coltivato con metodi biologici, infatti, assorbe circa mezza tonnellata di carbonio in più all’anno rispetto ad un campo convenzionale, che a livello nazionale si traduce in ben 2 milioni di tonnellate.
L’ostacolo principale per una più capillare diffusione del biologico è senza alcun dubbio il prezzo non accessibile a tutti. Questo è dovuto in parte ad una minore produttività dell’agricoltura biologica che rispetta i normali e più lenti cicli della natura. C’è però da considerare anche la percezione dei prezzi troppo alti dovuta al mancato potere d’acquisto dei consumatori oltre che alla diffusione dell’industrializzazione e all’aggressiva presenza della grande distribuzione le quali hanno abbattuto i prezzi a scapito della qualità, del rispetto dell’ambiente, degli animali ma anche del rispetto dei lavoratori, spesso sottopagati e ridotti a condizioni di schiavitù, anche in Italia. Non bisogna pertanto chiedersi perché il bio costa troppo, ma piuttosto perché il convenzionale costa così poco.
Se si ha ancora qualche dubbio sull’importanza del biologico, è sufficiente pensare che solo in Europa l’84% delle 264 specie coltivate dipendono dall’impollinazione svolta dagli insetti e che 4000 diverse colture crescono grazie alle api. Un mondo senza biodiversità e senza api sarebbe destinato a morire, e così anche l’uomo. E’ la natura a dircelo ed il biologico è una scelta obbligata per ritornare in armonia con tutto quello che ci circonda.
Foto copertina: tdlucas5000
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