Iniziamo con questo articolo una serie di interviste e racconti di viaggio. In giro per il mondo sono sempre di più le persone che decidono di cambiare stile di vita, rallentare e decrescere. Alcune vanno a vivere in campagna, altre partono per viaggiare e scoprire il mondo. Così ha fatto Marco Maruzzella, in viaggio da più di sei mesi tra Asia e Sudamerica. Il suo modo di viaggiare ha anche molti lati sostenibili, e attraverso queste domande vogliamo conoscere qualcosa di più su di lui e sui luoghi da lui visitati. Buona lettura.
Si, esatto.
Mettiamola cosi. Quando – solo per divertimento – leggo una guida turistica su un Paese qualsiasi ed il mio cervello al solo pensiero di viaggiare si inonda di dopamina facendomi percepire una sensazione di benessere, quello è il momento di partire.
Purtroppo 2 settimane di esplorazione non mi bastano e quindi sono costretto a licenziarmi. Dico costretto perché il mio lavoro mi piace.
Una sequenza di abitudini che rendevano la mia vita vuota e piena allo stesso tempo.
Piena perche tutto era programmato: lavoro, corso di spagnolo, corso di riduzione dell’accento (vivo in Canada ed i Napoletani hanno un accento piuttosto pronunciato), vita notturna ecc.
Vuota perche la meta delle cose che facevo mi servivano solo come “riempi-buchi”.
Oggi viaggio senza programmare ed è bellissimo.
Ho iniziato il mio viaggio il 2 dicembre 2014 a Bangkok. Ho visitato tutti i Paesi del Sud Est Asiatico eccetto il Sultanato del Brunei, oltre alla Birmania e Taipei. Da lì mi sono spostato in Messico visitando il Centro America escluso Honduras ed El Salvador.
Sto scrivendo dalla Colombia, il primo Paese del Sud America visitato. Dopo andro in Ecuador, Peru, Bolivia, Cile, Argentina, Uruguay, Brasile. Poi non so se continuare negli Stati Uniti o ritornare direttamente in Italia a far visita ai miei genitori
Oltre a viaggiare ho fatto un po di volontariato.
Nel Borneo malaysiano sono stato ospitato in una comunità indigena che si occupa della salvaguardia della foresta pluviale minacciata dall’olio di palma, nelle Filippine ho fatto un po di volontariato in un ostello aiutandoli soprattutto con l’inglese, in Cambodia ho lavorato per una settimana con UXO, associazione che si occupa della rimozione di ordigni inesplosi, soprattutto mine anti-uomo.
Molto difficile rispondere a questa domanda ma se costretto direi la Costa Rica. E’ un Paese piccolissimo ma con il 25% dell’ecosistema mondiale. Il Governo sta facendo degli sforzi enormi per salvaguardare l’incredibile sistema naturale della Costa Rica.
Da quello che ho capito, nessun Paese ha voglia di decrescere. Mi spiego.
I Paesi che ho visitato fino ad ora, posso suddividerli in tre gruppi: Paesi sviluppati, Paesi non sviluppati che si stanno sviluppando velocemente, Paesi non sviluppati che si stanno sviluppando lentamente. Del primo gruppo fanno parte Singapore e Taiwan, strafelici del loro spreco insensato.
Poi ci sono i Paesi non sviluppati ma che stanno cambiando velocemente come le Filippine (crescita PIL 2014 del 6.1%) che vanno orgogliosi della loro crescita.
E poi ci sono i Paesi non sviluppati con una crescita lenta che mi guardano con invidia solo perche nato in Europa. Questi, in termini ambientali, sono addirittura i peggiori dei tre gruppi. Crescono lentamente distruggendo la Natura, diventando la pattumiera del Primo Mondo.
In generale il Sud Est Asiatico e’ piuttosto indifferente alla tematica ambientale. In Birmania la popolazione non e’ educata alla raccolta differenziata ed il Governo non fornisce le citta’ di contenitori per l’immondizia. Quindi c’è tanta sporcizia in giro e periodicamente le persone creano cumuli di spazzatura e la bruciano, compresa la plastica, creando una nube puzzolente e tossica.
Nelle Filippine le imbarcazioni passano tranquillamente sopra la barriera corallina distruggendola. In Malesia stanno devastando l’intero ecosistema per far posto all’olio di palma.
In Latino America si fa molto di piu per l’ambiente. Paesi come Costa Rica e Panama stanno lavorando molto su questo. Lo stesso vale per la salvaguardia della fauna.
Anzitutto lascio a casa le mie abitudini. Se visito il Laos non posso pensare di mangiare pasta a pranzo e sushi a cena come faccio in Canada.
Visito un gran numero di Parchi Nazionali felice di pagare salati biglietti d’entrata quando servono per salvaguardare il territorio.
Evito le mete piu turistiche. Perche mai visitare le super affollate Boracay o Malapascua nelle Filippine quando ci sono piu di settemila isole da scoprire nel Paese.
Mi piace mimetizzarmi tra i locali. Cerco di entrare nel loro ambiente senza farmi notare.
Dormo a casa di locali, contribuendo alla loro economia senza intermediari.
Ritornero a Vancouver e ricomincero a lavorare. Molti dei miei amici sono convinti che mi fermero in uno dei Paesi che ho visitato per viverci. Niente di piu sbagliato. Io sono felice di vivere nella terza città più’ vivibile del mondo.
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