Bolletta luce e gas: come cambiare fornitore

Manca meno di un anno al passaggio definitivo al mercato libero dell’energia e per i cittadini ancora legati al Servizio di Maggior Tutela è iniziato il conto alla rovescia: entro il 30 giugno 2019, tutti dovranno scegliere un nuovo fornitore del mercato libero per luce e gas, o rischieranno di pagare di più vedendosi assegnate “d’ufficio” le tariffe del Servizio di Salvaguardia. Nonostante la roadmap sia ormai segnata, saranno in molti ad attendere l’ultimo momento per effettuare la scelta, spaventati dalle insidie del mercato libero e dalla scarsa conoscenza delle procedure necessarie per cambiare fornitore.

Iniziamo col dire che molti utenti sono già passati al mercato libero, attirati dalle offerte dei vari gestori, spesso più convenienti delle tariffe applicate dal Servizio di Maggior Tutela, soprattutto grazie alle promozioni dedicate ai nuovi clienti e alla formula del prezzo bloccato per 1 o 2 anni. Non tutti sanno, infatti, che il mercato libero come oggi lo conosciamo esiste addirittura dal 1° luglio 2007 e, da allora, di progressi ne sono stati fatti parecchi. Gli sforzi dell’AEEGSI prima e dell’ARERA oggi, l’Authority per l’energia che nel frattempo ha cambiato nome, hanno portato a risultati paragonabili a quanto è avvenuto in passato con le liberalizzazioni nella telefonia fissa e mobile, mercati in cui la variazione dell’azienda fornitrice ormai non spaventa più nessuno.

Come per la telefonia, infatti, il cambio di fornitore luce e gas non comporta particolari disagi per l’utente finale, in quanto la variazione viene svolta a livello commerciale dal nuovo e dal vecchio fornitore, senza distacchi o disservizi per il cliente. Questa procedura è valida sia per i cambiamenti effettuati all’interno del mercato libero, sia per chi vi accede dal Servizio di Maggior Tutela. Sfogliando l’utile guida sui tempi e costi per cambiare il fornitore di energia elettrica su Facile.it, uno dei principali comparatori online italiani, si comprende come le procedure per l’energia siano ormai paragonabili a quelle per la portabilità del numero telefonico.

Come si cambia, allora, il gestore energetico? Una volta individuati il gestore e le tariffe più convenienti, avvalendosi dei comparatori online o spulciando sui siti web delle varie aziende, l’utente non deve fare altro che munirsi dell’ultima bolletta dell’attuale fornitore (dove sono riportati gli estremi dell’utenza, i consumi e i codici POD per la luce e PDR per il gas), di un documento valido e, in caso di preferenza per l’addebito diretto delle fatture, del proprio IBAN per le coordinate bancarie. A questo punto, la scelta è tra l’attivazione fisica delle offerte del mercato libero, presso i negozi autorizzati dai vari gestori, oppure digitale attraverso i canali online: da non sottovalutare è il fatto che il web offre l’opportunità di aderire ad offerte dedicate, spesso più convenienti per il ridotto numero di intermediari. L’assenza del distacco è importante, ma è anche utile conoscere i tempi necessari all’espletamento del passaggio dal vecchio al nuovo fornitore, così da poter verificare che tutto si sia svolto correttamente. In genere, per il cambio fornitore occorre attendere circa un mese dalla data della richiesta, anche se i giorni possono aumentare, in quanto le aziende tendono a far partire il ciclo di fatturazione dal primo giorno del mese.

Seppure molto semplice, senza distacchi e con costi di attivazione azzerati, il passaggio al mercato libero potrebbe non convincere qualcuno, soprattutto per l’assenza delle garanzie presenti con il Servizio di Maggior Tutela. A tal proposito, va rimarcata l’azione di sorveglianza continua svolta dall’ARERA, non solo passiva, ma anche attiva. Per venire incontro alle esigenze degli utenti più scettici in fatto di concorrenza del mercato energetico e in risposta alle richieste delle unioni dei consumatori, negli ultimi mesi l’Authority per l’energia ha messo in campo una serie di azioni finalizzate all’informazione e alla tutela dei cittadini: dalla bolletta 2.0 più chiara e leggibile, all’introduzione della Tutela Smile, fino alle offerte PLACET. Se per la bolletta di ultima generazione c’è stata un’importante standardizzazione delle voci di spesa, funzionale alla corretta interpretazione delle offerte dei fornitori, con la Tutela Smile e le offerte PLACET si è voluto, invece, introdurre delle offerte a metà tra il Servizio di Maggior Tutela e il Mercato Libero. Sottoscrivibile fino allo scorso 30 giugno e in vigore fino al 1° luglio, data di disattivazione del mercato tutelato, la Tutela Smile ha introdotto una nuova serie di tariffe caratterizzate da condizioni contrattuali definite e sorvegliate dall’ARERA, con il prezzo della Maggior Tutela scontato di un bonus una tantum, stabilito dal fornitore e applicato sulla prima bolletta. Nate con lo scopo di avvicinare i cittadini al funzionamento del mercato libero, la Tutela Smile ha quindi lasciato il posto alle sole Offerte Placet, acronimo di Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela, dove la variabile è il prezzo, stabilito dal fornitore e suscettibile delle variazioni del mercato energetico. Le offerte PLACET, obbligatorie per ogni azienda fornitrice, resteranno l’unica alternativa con le condizioni contrattuali prefissate e definite dall’Autorità anche dopo il definitivo passaggio al mercato libero.