Nel recente periodo in Italia è in aumento in numero di persone che sceglie di acquistare una auto elettrica oppure ibrida, come descritto nel nostro articolo di qualche tempo fa.
Una auto elettrica non emette gas serra, polveri sottili, né ossidi di zolfo ed azoto. Giusto? Non è proprio così…
Vi siete mai chiesti quanto inquina utilizzare una auto elettrica?
I concetti base da considerare sono due: il ciclo produttivo dei motori e degli accumulatori e le fonti energetiche, rinnovabili o fossili, che vengono convertite nell’energia elettrica che fa muovere la nostra auto green.
I magneti permanenti sono fondamentali per la produzione dei motori elettrici ad alta efficienza alla base della recente rivoluzione tecnologica nei trasporti. Questi magneti sono il risultato dell’estrazione di particolari elementi detti “terre rare”.
La Cina è il fornitore mondiale per eccellenza di questi elementi.
La loro estrazione inquina le falde acquifere ed il suolo per colpa dello smaltimento inappropriato dei fanghi di risulta dell’attività mineraria.
Per quanto riguarda le batterie la situazione è analoga, secondo un recente studio dello Swedish Environnement Research Institute di Stoccolma produrre un accumulatore per le auto elettriche causa l’emissione in atmosfera di una quantità compresa tra le 5 e le 17,5 tonnellate di CO2, quindi prima ancora di mettere la nostra auto su strada il sistema avrà gia emesso gas serra che per essere prodotti da una moderna utilitaria occorrerebbe percorrere tra i 15000 ed i 42000 km.
A proposito della trasformazione delle fonti energetiche il discorso è semplice, dipende dal peso che le fonti rinnovabili hanno sul sistema energetico delle singole nazioni. L’istituto di Stoccolma ha basato i suoi calcoli su una percentuale pari al 50% di fonti rinnovabili, in Italia siamo al 32%, quindi i due terzi dei chilometri percorsi nel nostro paese comportano la combustione di fonti fossili (metano, carbone e petrolio).
I meri numeri lascerebbero intendere che una auto elettrica inquini quanto una con motore a scoppio.
In realtà solo la metà delle emissioni sono direttamente imputabili alla circolazione. Almeno per il 20% si tratta di emissioni di sistema quindi non imputabili a produzione e circolazione.
In più spostando la bilancia energetica verso l’utilizzo sempre maggiore di fonti rinnovabili si avvierebbe un circolo virtuoso benefico per l’ambiente.
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