“Alluccamm” al Teatro Bracco di Napoli

Sabato 12 marzo alle ore 19:30 e domenica 13 marzo alle ore 18:30 andrà in scena al Teatro Bracco di Napoli lo spettacolo dal titolo “Alluccamm”, scritto e diretto dal regista Luca Pizzurro, con  le musiche originali di Enzo Gragnaniello, le coreografie di Laura Iaquaniello e l’ aiuto regia di Sandro Gallo.

I protagonisti di “Alluccamm”, interpretati da Andrea Fiorillo e Mauro Collina, vestiranno i panni di Dolores e Jolanda due “femminielli” che vivono nel cuore dei quartieri spagnoli dopo l’armistizio dell’8 settembre del ’43.

Uno spettacolo che racconta di solitudine, povertà, prostituzione, guerra e non solo. La Napoli che si trova in “Alluccamm” è il luogo in cui le vicende personali si intrecciano a quelle che ci racconta la storia, in particolare quella de Le Quattro Giornate di Napoli e di una città che comincia a reagire ai soprusi dei tedeschi, costringendo il Comando nazista a sbarazzarsi dei napoletani, tramite un editto, che ordina il rastrellamento degli uomini e il loro invio nei campi di lavoro in Germania. L’alternativa è la fucilazione immediata.

Potrebbe essere una storia di infanzia rubata, di ricerca di identità, di violenza, quelle storie che ben conoscono i femminelli di Napoli. Ma, forse, vuole essere qualcosa di più di questo. “Alluccamm” è un viaggio nei sentimenti, nelle emozioni, di chi vive in un corpo che non sente adeguato, di chi vorrebbe essere in grado di conoscere la gioia di una maternità, che è loro negata, ma è soprattutto una storia di umanità e di vita.

«Ho scelto il mondo dei femminelli, dei transessuali per far rivivere quel tempo attraverso i loro occhi. – Ha spiegato il regista Luca Pizzurro –  Aluccamm vuole dimostrare che la diversità è un valore aggiunto, una possibilità di scoperta l’uno dell’altro.»

Lo spettacolo “Alluccamm” che tra le altre cose, ha partecipato al Campania Teatro Festival 2021, è tratto dall’omonimo romanzo di Luca Pizzurro e oltre ad aver conquistato il Premio Napoli Cultural Classic ha ricevuto diversi altri riconoscimenti tra cui il secondo posto al Premio letterario Internazionale Le Città di Castrovillari Accademia delle Arti, il terzo posto Premio Internazionale Le Castrovillari Città Cultura e la menzione d’onore nella sezione Drammaturgia IX Premio Letterario Internazionale Le città di Sarzana.

Note di regia:

La storia si svolge a Napoli, dopo l’armistizio dell’8 settembre del ’43. Dentro un basso di Vico Lungo del Gelso, nel cuore dei quartieri spagnoli, vive Dolores, in arte Reginella, ex sciantosa del Café Chantant napoletano, costretta dagli eventi e dalla miseria portata dalla guerra, a prostituirsi. Passa il suo tempo lavorando e rassettando la casa, senza mai uscire, perché il 12 settembre, camminando per strada, è stata costretta, assieme a tutti i napoletani presenti sul posto, ad assistere all’esecuzione di un marinaio sulle scale dell’università Federico II, e, come se non bastasse, ad applaudire, insieme a tutti gli altri presenti, mentre l’Istituto Luce germanico girava un documentario di propaganda. Dolores decide di chiudersi in casa e non uscire più. Napoli, dopo l’armistizio, è una città abbandonata dal governo in mano ai tedeschi, che incattiviti dalla scelta del governo italiano di firmare l’armistizio con gli americani, sfoga sulla popolazione tutta la sua rabbia, tutta la sua follia. Il suo basso è l’unico luogo dove Dolores si senta al sicuro. Più volte, durante le sirene che annunciavano gli attacchi aerei, decide di rimanere in casa invece di andare nei rifugi, come fa invece il resto della popolazione. È una donna sola, che si sente protetta soltanto tra le quattro mura della sua casa. Il contatto con l’esterno si manifesta in casa di Dolores attraverso alcuni incontri : Quello con i suoi clienti, che pagano mezz’ora d’amore con generi alimentari, quello con la magliara, personaggio che ha saputo sfruttare il momento di difficoltà della guerra attivando il commercio della borsa nera, quello con Jolanda, amica di vecchia data di Dolores, prostituta anch’essa, che passa gran parte del suo tempo in casa di Dolores, poiché nel suo basso ha ospitato una forestiera, che a fine giornata le lascia parte di quello che riesce anch’essa a guadagnare dai suoi clienti. Le occasioni di incontro tra Dolores e Jolanda sono momenti di grande vitalità, con spaccati di profonda umanità, che consentono allo spettatore di individuare con grande chiarezza le differenze caratteriali tra le due protagoniste. Dolores, 45 anni, bella, vanitosa, dal carattere spigoloso, burbera, analfabeta. Jolanda, 35 anni, bruttina, solare, sa leggere e scrivere, ama girare per le strade della città, sogna di fare la commessa in un grande magazzino. Sono due mondi che si attraggono e si respingono nello stesso momento; l’unico punto in comune risiede nella condivisione della fame, della disperazione, del bisogno di calore umano. Questo testo è una matrioska di storie: Esiste una Storia generale, quella della seconda Guerra Mondiale, che fa di sfondo all’opera. Esiste una storia particolare, quella delle quattro giornate di Napoli, che rappresenta il contesto in cui i personaggi agiscono. Esiste una storia personale, quella di queste due fragili presenze, che rappresentano uno sprofondamento dentro l’anima, la loro e la nostra. Napoli è una città che comincia a reagire ai soprusi dei tedeschi, costringendo il Comando nazista a sbarazzarsi degli uomini napoletani, tramite un editto, che ordina il rastrellamento degli uomini e il loro invio nei campi di lavoro in Germania. L’alternativa è la fucilazione immediata. La condizione di sopravvivenza, senza la presenza di uomini, per due prostitute, diventa sempre più precaria. Di fronte alla disperazione, Jolanda si mette in moto per trovare una soluzione, e viene a sapere, da “Wanda Osiris” pseudonimo di un’altra prostituta che lavora nel vico, e che aveva da tempo a vendersi ai soldati tedeschi, che al Comando il Colonnello Scholl sta organizzando un festeggiamento per l’arrivo del Generale Kesserling. Consci della grande tradizione teatrale napoletana, pensano di fare cosa gradita al Generale nell’organizzare uno spettacolo di Varietà. Pertanto sono alla ricerca di qualcuno che possa fare al caso loro. Jolanda convince Dolores a riprendere il baule con i suoi costumi e le sue parrucche, per preparare lo spettacolo, che prevede la ricompensa di sacchi di generi alimentari e una quantità di carte annonarie tali da garantire un approvvigionamento costante. Dolores, all’inizio si dimostra assolutamente contraria alla possibilità di rimettere piede su un palcoscenico, ma messa alle strette dalle condizioni di assoluta precarietà, accetta. Il basso di Dolores si trasforma in una vera e propria sala prove, dove Jolanda, con non poche difficoltà, tenta di apprendere i rudimenti dell’arte della recitazione, del canto e del ballo, sotto la guida di una severissima Dolores. Alla tanto attesa prova con i costumi, Dolores tira fuori un vecchio baule contenente parrucche e costumi di quando faceva la sciantosa. L’apertura di quel baule rappresenta per Dolores uno sprofondamento nel suo passato tanto da condurla ad uno stato quali allucinatorio, vedendo Jolanda che ne frattempo si è vestita con i costumi di Dolores, un’altra se. Dolores si scaglia prima verbalmente poi fisicamente contro Jolanda rimproverandole di aver voluto cambiare la natura costringendosi ad essere una donna nel corpo di un uomo. Dopo una furibonda litigata che vede Dolores accanirsi contro se stessaJolanda , le due protagoniste arrivano a prendersi per i capelli, fino a che nelle mani dell’una non resterà la parrucca dell’altra, rivelando in modo crudo e spietato la vera identità delle nostre due protagoniste: Jolanda e Dolores sono due FEMMINELLI . La lite delle due viene interrotta dal rumore di qualcuno che bussa alla porta. Piomba una tensione palpabile tra le due ed il primo pensiero è che sia la ronda dei tedeschi richiamata dalle grida. Lentamente si avvicinano alla porta e aprono l’uscio quanto basta per vedere un fagotto lasciato da qualcuno. È un neonato, abbandonato. Il cuore della storia, adesso, comincia a battere a un altro ritmo. Il ritrovamento inaspettato di questo bambino porterà le due donne a porsi una serie di quesiti sull’esistenza, la morte, l’abbandono, dando il coraggio di raccontarsi reciprocamente le proprie esperienze di bambini “diversi”. Durerà 48 ore la convivenza con questa creatura, il tempo sufficiente per far emergere un nascosto istinto di maternità. Il testo inizia dunque ad indagare in maniera puntuale ed attenta, il tema del desiderio di maternità nel mondo transessuale, la trasformazione del corpo, il voler assomigliare il più possibile ad un ideale femminile nel quale ci si riconosca, senza poter raggiungere quella capacità di procreare che esiste solo nelle donne, e che non si può raggiungere con nessun artificio. Resta quindi un desiderio irrealizzabile, un vuoto incolmabile. I due giorni passeranno in una continua alternanza tra euforia e sconforto, convinzione di potercela fare e impossibilità di dare nutrimento e cura ad un neonato che necessita di pasti regolari e adeguate condizioni igieniche. Quindi la decisione di Dolores è quella di andare a depositare il bambino alla ruota degli Esposti, alla Chiesa dell’Annunziata, anche perché l’indomani sarà il giorno in cui dovranno rappresentare il loro spettacolo per le truppe tedesche. I dubbi iniziali di Dolores sulla opportunità di presentarsi al Comando tedesco erano tutt’altro che infondati. Lo spettacolo diviene solo un pretesto per dare la possibilità ai soldati tedeschi di sfogare sui corpi dei nostri due femminelli tutta la loro brutalità animale, ed inoltre pongono Jolanda e Dolores in una situazione di grande pericolo, dal momento che, nonostante l’aspetto sia quello di due donne, una volta nude, uomini a tutti gli effetti e quindi colpevoli di non avere obbedito a quanto ordinato nell’editto. Jolanda e Dolores stanno per essere fucilate, ma riescono a scappare. La situazione è diventata pericolosa per le due, che riescono a raggiungere il basso. Doloranti, confuse ed impaurite non sanno più cosa fare, proprio in quel momento dai vicoli si alza una voce: “Gli Americani so’ Sbarcati”. Il popolo, forte della presenza degli americani, insorge ed anche Jolanda e Dolores imbracciano le armi e combattono le “loro” quattro giornate di Napoli, “Alluccando”, gridando. In nome della libertà In difesa della diversità Per i bambini felici che non sono stati Per i figli amati che non sono stati Per i figli che non avranno. Mai.

Luca Pizzurro