Al via “Assafà Festival: residenza e festival di illustrazione sostenibile”, uno dei progetti vincitori di “Lost in Transition”, percorso di orientamento culturale verso la transizione ecologica promosso da Blam

Dopo la fase orientativa di accelerazione, entrano nel vivo della loro realizzazione le proposte culturali al centro del progetto “Lost in Transition”, il percorso gratuito di capacity building sviluppato da Blam e finanziato dall’Unione Europea #nextgenerationEU e Ministero della Cultura, con l’obiettivo di orientare le proposte culturali nella transizione ecologica.
Le proposte di Lost In Transition parlano campano, con maggioranza femminile e under-35: i progetti premiati hanno ricevuto un budget da investire per la propria realizzazione all’interno della città di Salerno, con l’obiettivo diaumentare gli impatti sul territorio che ha ospitato il percorso e incrementare le esperienze culturali innovative in città, attivando nuove reti su scala nazionale.
Dal 18 al 20 ottobre a prendere il via sarà la prima edizione di “Assafà Festival: residenza e festival di illustrazione sostenibile”, un nuovo progetto dedicato alla cultura dell’immagine a cura di Sciglio, impresa salernitana impegnata nel campo dell’illustrazione e della stampa serigrafica, che ha l’obiettivo di implementare una filiera legata al mondo dell’illustrazione e della tipografia capace di moltiplicare occasioni di formazione e networking tra giovani appassionate e professionisti internazionali. Salerno si prepara ad accogliere l’’evento che avrà luogo nel centro storico della città, con una spina dorsale di forte innovazione e una concreta attenzione al tema della sostenibilità ambientale nel settore dell’illustrazione e della tipografia.
Assafà Festival ha già visto in una prima fase – conclusasi il 24 settembre – lo svolgimento di una residenza d’artista tenuta dall’illustratrice e pittrice Giulia Dall’Ara. Durante la settimana di residenza l’artista ha esplorato i temi legati ai rituali del festeggiamento di San Matteo, patrono di Salerno, attraverso incontri con la comunità locale, cene di quartiere, passeggiate in città e tra i luoghi, le botteghe e le persone che vivono la festa del patrono da vicino. Le sessioni di open studio presso il Punto Di Comunità de iMorticelli hanno offerto a visitatrici e visitatori la possibilità di seguire in anteprima la realizzazione delle opere.
Assafà Festival, progetto realizzato anche grazie al supporto della Fondazione della Comunità Salernitana, ambisce a creare un punto di incontro tra arti visive, comunicazione, design, artigianato e comunità, esplorando nuove metodologie e scenari innovativi della filiera creativa contemporanea. Un’occasione per raccontare le comunità locali e la loro cultura attraverso uno sguardo nuovo e collaborativo. Durante il weekend del 18 – 20 ottobre si terranno una serie di workshop, talk e incontri dedicati al mondo dell’illustrazione e delle discipline affini, dalla progettazione grafica alla fotografia, fino alle tecniche di stampa. Tra gli ospiti, oltre Giulia Dall’Ara, in mostra Elena Campa, Zic Zic, Antiotipia, Babel, Lanificio Leo e molti altri.
In queste settimane spazio anche alla realizzazione delle altre proposte accelerate che compongono il volto di un nuovo fermento per la città di Salerno, in cui i dispositivi culturali, talvolta connessi al riuso di spazi pubblici, rispondono a rilevanti obiettivi di impatto ambientale e sociale. Nella giornata di domenica 13 ottobre si è tenuto “Tune the Town”, un laboratorio con sound designer per ricostruire paesaggi sonori urbani e sensibilizzare sull’inquinamento acustico nelle città, curato da Progetto Fiori, organizzazione informalediesploratrici ed esploratori in cammino; nelle prossime settimane sarà la volta di “Transurbanze”, un laboratorio rivolto a ragazzi e ragazze under-16 con l’obiettivo di co-progettare degli itinerari di passeggiate urbane con focus sul riconoscimento delle piante spontanee, curato da Erbacce.
Con il progetto “Lost In Transition” Blam continua a lavorare nella città di Salerno per alimentare una profonda riflessione, e allo stesso pratica, su di un nuovo modello di welfare culturale, in cui partecipazione, integrazione e responsabilità orientano fortemente l’azione progettuale di gruppi informali, associazioni e imprese. Questo percorso risponde anche all’esigenza, percepita da attori culturali, di orientarsi nella transizione ecologica per formarsi e innovare la propria offerta, oltre che la propria struttura organizzativa.