Articolo aggiornato il 21 Novembre 2025
Non se ne parla abbastanza, eppure la riqualificazione sostenibile delle aree produttive rappresenta una delle opportunità più interessanti che le imprese, che hanno così modo di implementare il proprio valore a livello strutturale.
Alla base troviamo delle pratiche di efficienza energetica da adottare su aree che, per varie ragioni, non risultano produttive, generando comunque costi rilevanti: il non uso comporta, infatti, delle spese a livello economico.
Niente di diverso, ad esempio, di quando si ha una casa di proprietà che rimane lì, né usata come dimora, né affittata o venduta.
Un vero e proprio spreco che però, come mostrano diversi esempi di riqualificazione industriale, può essere trasformato in qualcosa di diverso e innovativo. Come? Attraverso l’integrazione di tecnologie green, energie rinnovabili e architetture che dialogano con il paesaggio circostante.
Il risultato è una vision strategica che coniuga ambiente e management, nel segno dei principi dell’economia circolare, risultando dunque quanto mai attuale in chiave sostenibile: un asset da valorizzare il più possibile per le aziende della contemporaneità.
Riqualificazione di un’area industriale: di cosa parliamo
Quando si parla di riqualificazione di un’area industriale si fa riferimento a un processo di trasformazione territoriale e ambientale che interessa impianti ed edifici, cui viene restituita una funzione economica, a fronte di una maggiore qualità ecologica e sociale.
In Italia, il tema è legato anche al contenimento del consumo di suolo, come confermato dai dati del report “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici – Edizione 2024” divulgato Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA).
In un contesto di “disomogeneità delle azioni sul territorio”, come dichiarato dal SNPA, la riqualificazione industriale mira a ripristinare una funzione produttiva sostenibile, integrando efficienza energetica, energie rinnovabili e gestione circolare dei materiali.
Il risultato non è solo un vantaggio economico e produttivo, anche per l’ambiente, ma una maggiore sicurezza e salubrità delle strutture. Gli spazi, infatti, attraverso bonifiche sia ambientali che industriali, acquisiscono maggiore valore e possono essere oggetto di soluzioni antincendio che ne migliorano l’affidabilità.
Alcuni esempi di riqualificazione di un’area industriale: gli interventi che si possono adottare
A oggi sono diversi gli interventi che si possono conseguire quando si parla di riqualificazione energetica. Vediamo quelli di maggiore efficacia e rilevanza:
- Installazione di pannelli fotovoltaici. La posa può essere effettuata all’interno dei capannoni industriali, persino in una parte inutilizzata come il tetto. Risulta efficace sia perché favorisce l’autonomia energetica, sia perché contiene i costi operativi.
- Soluzioni di adeguamento sismico. Questo aspetto è essenziale per garantire una maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro e allo stesso tempo tutelare il patrimonio dell’azienda. Alla base c’è l’utilizzo di tecnologie innovative che risultano in linea con le normative in vigore.
- Bonifiche ambientali e industriali. Si tratta di interventi che interessano aree inquinate dove vengono ripristinate le condizioni ambientali e operative. Tra le pratiche oggetto di intervento troviamo quelle di bonifica dall’amianto, per le quali sono richieste standard superiori di matrice professionale.
Infine, uno degli esempi più rilevanti di riqualificazione industriale è rappresentato dalle soluzioni che interessano la protezione antincendio, le quali necessitano di una rispondenza a regolamentazioni sempre più stringenti.
Queste misure mostrano comunque come, affidandosi a professionisti specializzati e qualificati, si possano contenere i costi nel breve e nel lungo periodo, generando valore a 360°, coniugando core business e ambiente.


