Lo scenario è davvero degradante: fumi, ceneri, sostanze tossiche rilasciate nell’aria e nel suolo. I corsi d’acqua sono inquinati e pieni di rifiuti, il prezzo dell’acqua in queste zone è 10 volte maggiore volte che nella vicina Chendian. In questo ambiente mortifero si muovono e vivono ogni giorno migliaia di persone, tra le quali una significativa percentuale di bambini. Un rapporto del 2003 dell’ospedale universitario di Shantou ha riscontrato tra i residenti un’elevata percentuale di danni alle ossa, gastriti e ulcere intestinali. Tra i 165 bambini esaminati, tra 1 e i 6 anni, si è riscontrato in circa l’82% di essi un’alta concentrazione di piombo nel sangue e l’accumulo diventa maggiore nei figli di chi ricicla circuiti stampati rispetto a chi recupera plastica.
La discarica digitale di Guiyu può essere considerato un significativo dato strutturale della conformazione del sistema-mondo contemporaneo, una conferma potrebbe ritrovarsi nella creazione di altri centri per lo smaltimento di apparecchi elettronici in India e in Nigeria. I paesi che si trovano nella periferia o nella semi-periferia dello sviluppo economico globale si affannano per raggiungere le stesse condizioni di vita dei paesi occidentali, che però risultano essere gli unici a trarre vantaggio da questo rapporto. I nostri rifiuti vengono ingeriti da donne, uomini e bambini che non sappiamo neanche che faccia abbiano mentre all’orizzonte sembra profilarsi un disastro ambientale senza precedenti.
G.E.