Anche per l’Italia un passo in avanti a favore della tutela ambientale

Lo scorso 26 febbraio la Conferenza Unificata Stato-Regioni ha dato il suo via libera a quattro diversi provvedimenti presentati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Verranno aumentati gli incentivi alla produzione di energia solare, i materiali provenienti dai dragaggi portuali aventi una qualità analoga all’ambiente in cui s’intende rimetterli potranno essere riutilizzati e quelli invece classificati come pericolosi dovranno essere smaltiti in apposite discariche, mentre i non pericolosi potranno essere messi in appositi contenitori con precisi indici di sicurezza.

Con la decisione, poi del 31 marzo è stata confermata la definizione di aree protette per i siti della rete ecologica comunitaria ed è inoltre stato chiarito lo specifico regime di protezione ordinaria da applicare ad essi.
Con l’integrazione del decreto sulla Rete Natura 2000 si conclude, così, un percorso lungo e travagliato ma che ha infine trovato l’ampio consenso da parte delle regioni italiane. Dopo anni di carenze e vuoti normativi, l’Italia ha oggi tutti gli strumenti per dare finalmente attuazione alla Rete Natura 2000, fornire un importante contributo alla conservazione della biodiversità e uscire dalle tante procedure di infrazione aperte in materia dalla Commissione europea, con grande sollievo per natura e le tasche dei cittadini.
In meno di due anni siamo così riusciti a colmare, sul tema della normativa comunitaria per la biodiversità, un ritardo di molti anni, e possiamo finalmente dire che anche per il nostro Paese, quello strumento prioritario di tutela delle specie, dei siti e degli habitat naturali che è Rete Natura è finalmente realtà.

Sarà l’inizio di una svolta?