EcoExpo

Il simbolo dell’Expo non sarà la torre in Fiera. Nel secolo scorso le infrastrutture erano considerate un punto di forza: il nostro simbolo, invece, sarà un centro per lo sviluppo sostenibile, sarà un punto di una rete che ci auguriamo diventi globale, perché in più Paesi si possa costruire una scuola, un ospedale un centro di formazione: questo sarà il simbolo di Expo Milano 2015 per il mondo”.

Cosi commenta il sindaco di Milano i progetti per l’Expo del 2015, parla di una “Low emission zone”, ossia un quartiere con il minor impatto possibile sull’ambiente e sulla domanda di energia. La zona sarà off limits alle auto. I visitatori che vogliono raggiungere l’Expo si dovranno fermare nei parcheggi di corrispondenza e poi verranno trasportati con navette ecologiche. All’interno saranno permessi solo veicoli elettrici, navette a idrogeno o biciclette. Due itinerari di 20 chilometri immersi nel verde che metteranno in connessione tutta la cintura dei parchi cittadini. L’Acqua utilizzerà i Navigli. La Terra zigzagherà seguendo gli itinerari storici di Milano. Dal centro della città, accanto alle due vie, partiranno dei «raggi verdi», piste pedonali e ciclabili, che si ricongiungeranno alla corona di verde dei parchi sulla cintura.
Raffreddamento e riscaldamento saranno garantiti sfruttando il fotovoltaico, l’energia solare e altri strumenti puliti. Ma l’Expo è più dei singoli elementi. È un catalizzatore e un acceleratore di progetti urbanistici e infrastrutturali. Insomma una fiera senza simboli ma con un colore dominante il “verde”.
Noi di note ecologiche ci auguriamo che prima del 2015 alcuni dei progetti ecosostenibili di grande portata vengano attuati anche dalle altre città italiane e che l’Expo, per una volta, sia il punto di arrivo e non quello di partenza, dove si sperimenta per attuare.