“Campania senza speranza? Io mi rifiuto!” – Il dibattito

Ieri a Marano è stata una giornata importante. Una giornata di incontri, di confronti, di pareri autorevoli sull’annosa questione dei rifiuti nella nostra regione.
E nonostante sia iniziato con più di un’ora di ritardo rispetto a quanto prefissato (18.30), l’ incontro dal titolo “Campania senza speranza? Io mi rifiuto!”, organizzato al Forum del Terzo Settore della città di Marano, con il patrocinio del comune di Marano al cine-teatro Siani di Marano, è stato davvero molto interessante.
Un po’ per la qualità dei personaggi presenti, ma anche per la proiezione di Biùtiful Cauntri, shockante documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero, proiettato al termine del dibattito.
Un bell’incontro, una tavola rotonda alla quale hanno preso parte medici e politici, giornalisti, esperti d’ambiente e avvocati, fino all’ultimo, emozionante intervento di Padre Alex Zanotelli. Con un gruppo di personalità così variegato, la tematica dei rifiuti non poteva che essere trattata in modo completo e approfondito.
Dispiace solo che in platea non ci fossero molti giovani. Il futuro di questa terra, coloro che forse di più dovrebbero avere a cuore questo tipo di temi. È un peccato, perché capita poche volte di poter sentire parlare – ad uno stesso tavolo – personalità così autorevoli, e poi poter assistere anche ad una interessantissima proiezione che mostra chiaramente lo scempio che la Campania è costretta a subire da decenni.
Coordinava il dibattito la giornalista Tonia Limatola, che ha lasciato rapidamente la parola al sindaco Salvatore Perrotta e al suo intervento sull’impegno della città di Marano per contrastare l’emergenza e fare rete. Ecco, la rete. Questa è stata una parola che è tornata più e più volte, negli interventi dei relatori. L’ha ripresa Raffaele Del Giudice, Responsabile Legambiente Campania, che ha sottolineato l’importanza di creare una rete di persone desiderose di cambiare, “per contrastare tutte le schifezze in tema ambientale” e salvaguardare “la bellezza infinita dei nostri territori”. Non è mancata, poi, la segnalazione del piccolo impegno del nostro progetto in favore di questa causa.
Subito dopo, Francesco Iannello dell’Assise ha parlato – con dovizia di dati e cifre – del Triangolo della Morte, tra Nola, Marigliano e Acerra, dei paradossi mediatici relativi all’emergenza rifiuti e di tutte le vicende illegali collegate alla Fibe – impresilo, che doveva occuparsi in Campania della gestione del ciclo ordinario dei rifiuti.
Il dottor Antonio Marfella, invece, in un colorito e appassionato intervento ha parlato dell’“avvelenamento cronico” che i napoletani sono costretti a subire, notando il paradosso della nostra società, nella quale “se acquisti il dvd falso di Biutiful Cauntri si va in galera, se si sversano rifiuti tossici si paga una multa”.
La seconda parte del dibattito ha riguardato la parte giuridica dell’emergenza, con l’avvocato Tommaso Pragliola che, a nome del centro studi AIGA, ha parlato delle piccole sanzioni in materia, “inadeguate alla pericolosità dell’emergenza”. Ha continuato sulla stessa linea Francesco Cananzi, Giudice del Tribunale di S. Maria Capua Vetere, che ha ricordato l’importanza, dopo 14 anni di commissariato di Governo, di un “esame di coscienza personale”, ancora di più dovuto in un Teatro intitolato alla memoria di Giancarlo Siani, cronista morto per aver detto la verità.
È arrivato infine Padre Alex Zanotelli, sotto il peso del suo enorme zaino, reduce altri quattro incontri a Napoli durante la giornata. Il suo intervento, lucido ed emozionante, ha subito sgombrato il campo da facili illusioni. “Non aspettatevi soluzioni dall’alto”, ha detto, continuando citando la sua esperienza a Corogocho e il suo impegno quotidiano, per far sì che si esca da questa “strada senza futuro che abbiamo imboccato. Napoli è solo la punta dell’iceberg”, ha detto, “ma il problema in realtà ci riguarda tutti. La sfida per la nostra generazione è quella di costruire una nuova economia”. Nel suo lungo intervento ha affermato come quotidianamente venga “violato il diritto fondamentale alla salute”, e citando l’illustre professore americano Paul Connett, ha ricordato che “Dio ricicla, mentre il diavolo brucia”.
Al termine del dibattito, la proiezione del documentario Biùtiful Cauntri. Un pugno nello stomaco, necessario. Tappa finale di una lunga – quasi quattro ore – ma interessante maratona sui temi dell’emergenza, che ci ha lasciato più ricchi, e desiderosi di non smettere mai di amare la nostra maltrattata terra.