Intervista a Nicola De Ieso, 20 Maggio a Città della Scienza

Il dott. Nicola De Ieso dell’Achab Med – rete nazionale di comunicazione ambientale – stamattina era a Città della Scienza alla mostra-evento 4 R/ Per saperne di più, dopo il suo intervento “cos’è la comunicazione ambientale” ci ha concesso questa intervista.

Che cos’è la comunicazione ambientale?
E’ una bella gatta da pelare. E’ l’applicazione delle tecniche, degli strumenti della comunicazione ai temi dell’ambiente, ciò che la differenzia dagli altri tipi di comunicazione è il fine: ottenere dei comportamenti da un pubblico molto diffuso, come la raccolta differenziata. Spiegare come e perchè fare la raccolta differenziata è un compito molto difficile. Io dico sempre che la comunicazione in un piano di gestione dei rifiuti ha lo stesso valore dei camion per il trasporto dei contenitori, è un bene strumentale.

Quali sono le caratteristiche di una buona comunicazione ambientale?
Adoperare poco i masse media. Loro non hanno il compito di spiegare le cose. Per spiegare le cose è importante mettere nei piani di comunicazione dei piani di contatto diretto, informazione faccia a faccia, incontri pubblici, portatori di opinione. anche le scuole, perchè i bambini o i ragazzi sono da un lato portatori di informazione, dall’altro sono i cittadini del futuro.

Nel caso specifico di napoli cosa non ha funzionato nella comunicazione ambientale e quali sono i consigli per il miglioramento?
Una bella domanda. C’è da dire che il problema della città di napoli è un problema strutturale. Non diamo alla comunicazione ruoli che magari non ha. Napoli già dal punto di vista urbanistico ha problemi che le altre città non hanno, è cresciuta in alcuni periodi in maniera disordinata, e quindi diventa difficile gestire la raccolta differenziata. Questo è un primo punto da cui non si può prescindere. Dall’altra parte la raccolta differenziata di Napoli ha potuto contare solo su servizi stradali, le campane, limitando gli obiettivi. Ci sono dei limiti oggettivi oltre cui non si può andare. Le città che hanno fatto benissimo la raccolta stradale sono riuscite a fare al massimo un 20-25% di raccolta differenziata. Oltre non si potrà andare senza un sistema porta a porta e finchè non si raccoglie anche la parte organica dei rifiuti.
La comunicazione che ho visto fino ad ora su Napoli ha usato molto i mass media e questo è un limite. Si è poco basata sullo spiegare faccia a faccia nei quartieri che cos’è la raccolta differenziata.

Effettivamente i roghi, l’insofferenza della popolazione in generale è sintomo della mancanza di coscienza del problema. Se non si dialoga con la popolazione, questa finisce con il vedere i provvedimenti come delle imposizioni senza poter avere uno sguardo lungimirante.
Assolutamente, un’analisi correttissima. La comunicazione della classe politica campana in questo momento ha un agrande crisi di legittimità. Se si è poco credibili il cittadino tende a prendere poco sul serio ciò che arriva dalle istituzioni. Questo è grave tanto quanto la mancanza di impianti. La crisi della legittimità della politica è uno degli elementi che in questo momento rende difficile l’uscita dalla crisi dei rifiuti. Vanno date risposte certe, noi sappiamo – da campani – che queste risposte le attendiamo da quattordici anni. Per questo non vanno utilizzati i mass media, perchè non c’è meccanismo di risposta, non c’è ritorno. Chi parla ha un megafono e basta, ma non ascolta. Va creato un meccanismo di comunicazione in cui la politica spieghi le decisioni.

Intervista di A.B.