Preoccupata la Commissione UE in visita a Napoli

“La situazione è preoccupante e la prenderemo in seria considerazione”.

Queste, in estrema sintesi, le parole di Judith Merkies, il capo delegazione, della Commissione Petizioni del Parlamento europeo, in “visita” a Napoli per “constatare se le autorità italiane abbiano finalmente attuato un ciclo dei rifiuti conforme alle normative europee“. La commissione e gli esperti hanno visitato siti e impianti, una toccata e fuga. Del resto bastava un breve giro di ricognizione per rendersi conto che non c’è un ciclo programmato dei rifiuti, che la situazione è critica e che è necessario correre ai ripari immediatamente.

La situazione è preoccupante sotto diversi aspetti, dal punto di vista ecologico, da quello giuridico, da quello economico, da quello della stessa libertà, dei singoli, dei comitati e dell’informazione.

La missione investigativa è partita a seguito delle 18 petizioni, promosse e sottoscritte da numerosi firmatari, giunte in sede europea. Queste petizioni chiedono: la verifica della compatibilità degli impianti, delle discariche con quanto previsto dalla normativa europea e soprattutto i cittadini chiedono alle autorità europee di valutare se dalla presenza degli impianti siano realmente derivati problemi per la salute e danni all’ambiente, in violazione della normativa europea.

La visita era già partita con delle limitazioni, dovute ai sequestri effettuati dalla magistratura in alcuni siti come quello critico di Ferrandelle. Gli esperti e parlamentari della UE sono stati per pochi minuti e senza entrare nel sito a Taverna del Re (Giugliano), alla discarica di Chiaiano.

Poco, troppo poco per chi attendeva questa visita per mostrare cosa effettivamente accade e chiedere ascolto alla Comunità Europea.  Fuori i membri dei Comitati, i giornalisti e le telecamere, intorno decine di forze dell’ordine a presidiare le zone.

Un nuovo braccio di ferro tra forze dell’ordine a comitato antidiscarica a Chiaiano che in una lettera  ha raccontato: “veniva impedito ai giornalisti sia delle Tv tra cui la Rai sia delle testate giornalistiche di poter partecipare all a visita ed all’incontro. Una situazione incredibile con i sindaci ed i cittadini tenuti chiusi in una toilette della struttura, la delegazione europea incredula che non comprendeva chi impedisse l’accesso ai giornalisti, e gli stessi tenuti fuori da un cordone di militari dell’esercito. A chiarire lo scenario c’ha pensato il generale Morelli che si e’ assunto la responsabilita’ di impedire l’accesso ai giornalisti tra le proteste dei deputati europei. L’onorevole Auken , danese del gruppo dei Verdi ha dichiarato l’assurdita’ di uno stato dove i militari tengono le pubbliche relazioni, denunciando l’assoluta mancanza di trasparenza nella visita“.

Anche l’ex senatore del Prc, Tommaso Sodano ha dichiarato in una nota che la vicenda “rappresenta un ennesimo spazio di non-democrazia nell’intera vicenda dei rifiuti in Campania. Denunciamo con fermezza questa incresciosa situazione che non permette agli operatori dell’informazione di svolgere appieno le proprie funzioni, nè ai cittadini di partecipare in modo diretto a momenti importanti per il proprio territorio. L’arrivo della Commissione Europea nella nostra regione è un segnale importante se va inteso nella direzione di un confronto con le comunità e con quanti vogliono fare informazione, squarciando il velo che il governo ed il commissariato hanno posto sulla vicenda negli ultimi anni“.