Fiumi italiani: terra di nessuno e rive d’amianto

Dopo il censimento dei fiumi italiani del WWF “Liberafiumi 2010”, che ha impiegato circa 600 volontari alla ricerca della biodiversità dei fiumi del Paese, arrivano i primi dati. L’obiettivo è la realizzazione di una prima mappa aggiornata sullo stato dei principali corsi d’acqua italiani da presentare alla vigilia della Conferenza Nazionale della Biodiversità e avanzare in autunno proposte per la loro tutela, rinaturazione e valorizzazione.

La partecipazione è andata oltre alle aspettative: sono stati oltre 600 i volontari che ci hanno aiutato e grazie al loro aiuto saremo finalmente in grado di capire lo stato di salute dei nostri fiumi – dichiara Andrea Agapito Ludovici, responsabile del Programma acque del WWF Italia e della Campagna Liberafiumi – Grande l’aiuto dei pescatori e delle loro associazioni, particolarmente coinvolti in questa iniziativa”.

Ne viene fuori un quadro poco incoraggiante, le sponde dei nostri fiumi sono “terra di nessuno”.

Fatte di scarichi a cielo aperto,  terreni agricoli che rubano spazio alla poca vegetazione residua, discariche di sostanze inquinanti. Veramente poche le : “‘perle’ naturali che risulteranno nella nuova Mappa, come quella dell’alto Sangro, in Abruzzo, dove sono state rilevate tracce di lontra: non a caso, il mammifero più raro dei fiumi italiani, sceglie i tratti d’acqua più naturali e ancora in buono stato di salute” annuncia il Comunicato.

Nell’Alto Tevere, in provincia di Perugia, le Guardie volontarie del WWF hanno denunciato uno scarico di fognature abusiva. In Campania, lungo il fiume Volturno, scoperte pericolose discariche di amianto e eternit abbandonati lungo le sponde e numerose carcasse di bufale. Ovunque gli alberi riparali vengono tagliati abusivamente.

E ancora, sono state trovate rive di Eternit lungo i fiumi italiani: “Discariche di Eternit a cielo aperto, una spiaggia di detriti di amianto ormai dispersa a valle, cumuli di materiale tossico liberamente accessibile e utilizzato per costruire pollai e pavimentare giardini, il tutto lungo le sponde del principale fiume italiano“. Le sponde del fiume Po sono state usate, da più di quarant’anni, come vere e proprie discariche di amianto a cielo aperto. Depositi di Eternit/amianto anche lungo altri fiumi come il Volturno in Campania e l’Aterno in Abruzzo.