Oggi convegno su Gregory Bateson, pensatore ecologico

“The major problems in the world are the result of the difference between how nature works and the way people think” Gregory Bateson

Stamattina a Roma, dalle 9,00, nell’aula magna del Rettorato dell’Università Roma III, si tiene il convegno annuale sul pensiero del filosofo, sociologo, cibernetico e antropologo novecentesco Gregory Bateson, promosso dal Circolo Bateson e da Legambiente.

Titolo del convegno: “Per un’ecologia della mente”, che si rifà direttamente ad uno dei suoi saggi più famosi, in cui in qualche modo metteva in piedi una nuova scienza che parte dal presupposto che la mente sia parte integrante della realtà materiale, quindi assolutamente simile per struttura al resto del mondo: TUTTO E’ MATERIA PENSANTE.

Bateson è stato l’iniziatore del pensiero olistico, colui che ha riunito ciò che Cartesio aveva diviso: mente e materia. Quella divisione è stata la causa della nostra attuale rovina ambientale: pretendere in quanto esseri razionali (res cogitans) di essere altro dalla natura (res extensa) ha significato credere di poter sfruttare, depauperare, distruggere senza pagarne le conseguenze, applicando al reale una visione lineare, una linea che va verso l’infinito.

Il pensiero scientifico di Bateson, viceversa, riporta alla nostra coscienza l’essere parte del tutto, l’essere parte di un cerchio e non di una linea. Il nostro stile di vita, il nostro continuare a produrre rifiuti su rifiuti, imballaggi, plastiche non biodegradabili è frutto di un pensiero lineare.

Quello che viene definito “CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI” in realtà prevede un percorso tragicamente lineare: si consuma, si getta via, si differenzia i rifiuti, ma poi si bruciano in un inceneritore che non fa affatto sparire la materia, ma la trasforma soltanto in qualcosa di più nocivo. E di aumentato: in quanto per il brocesso di combustione si è costretti a immettere tanta massa energetica pari alla quantità di rifiuti in entrata. Con il risultato di bruciare 100 e fare uscire dai camini 200, però sotto forma di nanopolveri ingestibili e pericolose. Non c’è proprio nulla di ciclico in questo atteggiamento. L’unico ciclo possibile è quello naturale: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

La natura non getta via niente. Quello che espelle un essere vivente come rifiuto è la fonte di vita di un altro. Questo è un ciclo. E quello che somiglia di più a questo comportamento perfetto della natura è il riciclo totale della materia.

Impariamo dalla natura. E riprendiamo in mano i libri di Bateson, che ci aiuta a guardarla con occhi nuovi e partecipi.