Gita nel Parco Nazionale del Gargano

Quale località migliore per una gita fuori porta, del Parco Nazionale del Gargano?


Il Parco è una tra le oasi naturali più visitate d’Europa dove foreste, boschi, pinete e bassa macchia mediterranea impreziosiscono il tacco della Puglia, in un incredibile ecosistema che la fa da  padrona: qui infatti troviamo  il bosco, la duna, la macchia mediterranea, i coltivi, i pascoli, le rupi, la steppa, le zone carsiche, i laghi, le paludi, le coste, le isole Tremiti (che sono incluse nel parco), in un area di appena 120 000 ettari (pochi per la varietà ambientale che offre). Qui troviamo ben 2000 diverse specie botaniche, che rapprsentano il 35% di quelle italiane, fra cui moltissime varietà di orchidee spontanee e alcune piante uniche come la Campanula Garganica coi suoi fiori azzurri, da ammirare in primavera nel pieno della fioritura; ma anche la fauna è caratteristica: qui troviamo circa 120 esemplari “capriolo garganico” una specie autoctona diversa rispetto al capriolo alpino. Anche geologicamente è interessante, grazie alla dolina Pozzatina, una delle maggiori cavità carsica italiane di quasi 2 km di perimetro e circa 100 mt di la profondità (la si raggiunge velocemente partendo dal chilometro 13 della strada che collega S. Marco in Lamis a Sannicandro).

Come mai tanta varietà?

Grazie alla posizione del promontorio, che era un “ponte di terra” fra le  coste italiane e quelle balcaniche, tra Mediterraneo ed Europa, permettendo in una prima fase di far incontrare e mescolare diverse specie di flora e fauna, e in un secondo momento  l’ “isolamento” del promontorio, chiuso come un’isola dal mare su tre lati e dal Tavoliere sul quarto, l’ha reso un’unità biogeografica autonoma.

Un vero e proprio monumento della natura può considerarsi la Foresta Umbra, dove gli alberi salgono dal mare fin oltre i 1000 metri e imparano a vivere per centinaia di anni, come lo Zeppino dello Scorzone, un pino d’Aleppo di 700 anni visibili nei pressi della strada tra Peschici e S. Menaio, o il Cerro di Vico, vecchio di 400 anni con una circonferenza di più di 5 metri o ancora il Colosso della Foresta, un faggio più alto di 40 metri che si trova nei pressi del laghetto di Cutino d’Umbra. Il clima fresco permette che il faggio cresca ad altezze incredibilmente basse per una zona mediterranee. E le faggete non sono stentate, con giganteschi e possenti esemplari alti e possenti. Un altro record lo detiene il comune di Peschici, per avere più del 92% del suo territorio boscato.

Ecco non una ma tre soluzoni per un itinerario:

1-Se siete escursionisti allenati, potreste girare “ad anello” la Foresta Umbra, partendo dalla Caserma di Caritate, poi passando per Monte Maiuri, per  la Stazione Forestale Foresta Umbra, per Torre Palermo, per Ginestra Superiore, Ginestra Inferiore, fino a tornare alla  Caserma di Caritate , ma è un percorso seppure su stradelle, lungo (circa 7 h) e con quasi 700 mt di dislivello.

Itinerari più semplici (a dislivello zero e che si esauriscono in 2 ore e mezza-  3 ore) ma non per questo meno belli sono:

2-Il lago di lesina, che partendo e tornando a Foce Schiapparo passa per Torre Scampamorte , Cà Zappino, Punta Pietre Nere .

3-Le visite alle saline marittime Margherita di Savoia, le più grandi d’Italia, che si trovano lungo la statale n. 159 nel tratto che da Margherita di savoia porta a Manfredonia. si estendono per più di 4000 ettari di superficie e che producono annualmente oltre 5 milioni di quintali di sale. Il sale è estratto con i sistemi dell’ evaporazione solare e del differenziare vasche a diverso tenore salino; dalle prime, le più settentrionali, ove entra acqua marina, alle ultime, le più meridionali (con tenore salino dai 250 ai 300 kg di sale per metro cubo d’acqua), ove si deposita e si raccoglie il sale. Qui, siamo di fronte ad un ecosistema artificiale, che però  è stato scelto da circa 40 000 uccelli acquatici (la grù, il cigno, il falco di palude, l’airone bianco e cinerino, la garzetta, il tuffetto e decine di altre specie) come luogo di sosta invernale: essi infatti trovano tra le vasche delle saline crostacei, molluschi, vermi… delle prelibatezze per i loro gusti.

Insomma, basta fare una telefonata presso l’ente parco e il centro informazioni forestali per raccogliere tutte le informazioni utili e poi … buon paradiso a tutti!