Come differenziare il Tetra Pak?

Oggi vorrei dare ai lettori qualche informazione utile su quello che, a mio parere, risulta essere uno dei rifiuti più difficili da riciclare. O meglio, c’è spesso fin troppa poca informazione al momento, e così si finisce per differenziarlo poco e male: il Tetra Pak.

Qui su Econote ne abbiamo già parlato in passato: Marianna Sansone nel 2008 aveva scritto un primo articolo, e due anni dopo aveva portato avanti un’interessante riflessione sul procedimento che porta al reale riciclo del Tetra Pak (forse troppe risorse e troppa energia, e il gioco non vale la candela?).

In ogni caso, essendo il Tetra Pak uno degli imballaggi per alimenti più diffusi, è quasi impossibile non avere a che fare con esso, andando a fare la spesa: sono di Tetra Pak le confezioni di latte, succhi, legumi e tanto altro ancora. Ora, dato che la composizione del Tetra Pak è fatta di diversi materiali, il suo riciclo non è sempre stato semplice. E, se fino a qualche anno fa era impossibile da riciclare, ora in molte città si può: nella carta, soprattutto, ma bisogna stare attenti, perché la destinazione del Tetra Pak per il riciclo varia da comune a comune.

Per sapere dove va buttato il Tetra Pak, ecco il sito che vi aiuterà a sapere dove buttarlo: Tiriciclo, con una sezione molto dettagliata che, con l’apposita mappa, permette di capire dove differenziare il Tetra Pak.

Infine, ultime due annotazioni: prima di gettare un contenitore di Tetrapak è importante comunque sciaquarlo e schiacciarlo, e soprattutto, per quello che riguarda soprattutto alcune confezioni di succhi di frutta, è necessario separare il tappo di plastica dal resto della confezione di Tetra Pak, laddove ovviamente sia destinata alla carta.