Econote ha dedicato uno speciale all’acqua, bene preziosissimo del nostro pianeta, e finalmente c’è una buona notizia al riguardo: l’acqua a Berlino, entro la fine del 2013, tornerà in mano pubblica.
590 milioni di euro per la cessione del 24,9% delle azioni di proprietà della ditta francese Veolia, che dal 1999 gestiva il patrimonio idrico della città tedesca. Ora l’acqua tornerà a essere gestita dall’amministrazione berlinese, con soddisfazione da parte dei cittadini che avevano espresso nel 2011 con un referendum la volontà che questo avvenisse.
Un grande passo per i cittadini, che ha avuto anche un grosso rovescio della medaglia: i costi.
Il” Tavolo dell’acqua” -Berliner Wassertisch- che riunisce diverse organizzazioni e partiti che si sono battuti per la liberalizzazione da Veolia, non è del tutto soddisfatto, ci sono infatti numerose perplessità riguardo ai costi dell’intera operazione. A tal proposito l’economista Gerlinde Schermer, ha dichiarato: «Siamo felici ed orgogliosi di essere riusciti a far ritornare l’acqua in mano pubblica, ma siamo però critici sul prezzo troppo alto del riscatto. Sappiamo che ciò renderà molto difficile per i prossimi 30 anni una diminuzione del prezzo dell’acqua, che è alto».
Un’altra iniziativa del “Tavolo dell’acqua” è quella della Carta dell’acqua di Berlino, manifesto redatto per istituire un Consiglio dell’acqua vista come strumento di democrazia partecipativa, “nel quadro di una gestione trasparente, popolare, ecologica e sociale dei servizi idrici.”
E qui da noi in Italia, a che punto siamo?
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