Mamma mi prendi un fiore?

Voglio un cane! Chi non ha mai sentito questa frase? Che siate genitore o figlio prima o poi avrete fatto i conti con la richiesta di un cucciolo. 

Se siete un genitore non è difficile immaginare che a questa richiesta segua la visualizzazione di voi stessi in cappotto, pigiama e ombrello che portate il cane a fare i bisognini nel freddo del mattino. Veramente poco invitante, anzi per nulla.

Allargare la famiglia a un cane o un gatto – per non parlare di pesci rossi e canarini – necessita innanzi tutto delle condizioni per il benessere dell’animale. Se queste basi ci sono dovrete fare i conti con la vostra disponibilità ad impegnarvi. Lo so i bambini spergiureranno che si occuperanno dell’animale senza darvi assolutamente alcuna incombenza, provvederanno a tutto loro.

E voi ci credete? Non vale solo per i ragazzi, anche da adulti si crede di poter far fronte alla presenza di un animale in casa incastrandone magistralmente le esigenze con le proprie.

Si dice che la strada per l’inferno sia lastricata di buone intenzioni. Quella dell’inferno non so, ma quella del canile sì. Non si capisce quanto sia grande l’impegno richiesto fino a che non lo si prova. In questo caso dirsi ” tentiamo e vediamo come va” non vale, c’è di mezzo un essere vivente, tenerlo con voi per un po’ e poi affidarlo ad altri o peggio lasciarlo in un ricovero per animali sarebbe tremendo.

Un piccolo esperimento potrebbe essere utile per dimostrare ai bimbi quanto sia difficile occuparsi di un cucciolo. Vale anche per gli adulti: mettere alla prova se stessi è sempre un esperimento interessante.

foto commons.wikimedia.org/
foto di commons.wikimedia.org

Comprate una pianta. Sì avete letto bene, una pianta anche di quelle che trovate al supermercato. Datevi un tempo, dopo un tot mesi comunque non meno di sei la vostra pianta dovrà essere ancora viva e vegeta.

Dovrete informarvi sulle esigenza della pianta: luce, concimazioni, innaffiature e via dicendo. Se aveste un gatto vi informereste sulle sue esigenze e anche nel caso dell’adozione botanica poco cambia. Dovrete ricordarvi di innaffiare e nei periodi di ferie o assenza trovare un sostituto all’accudimento che venga a casa vostra o che accetti la pianta nella propria. Non sarà facile, se i bambini lasceranno seccare la pianta avrete gioco facile a respingere l’idea del gattino, se si saranno impegnati per almeno un semestre potete considerare l’arrivo di un nuovo componente peloso, squamato o pennuto in famiglia.

Nella vostra esperienza è mai risuonato in casa ” voglio un cane ti prego ti prego ti prego ” ?