Vi raccontiamo Ecolamp, un Consorzio “illuminato” al servizio dell’ambiente

Di Ecolamp, il Consorzio senza scopo di lucro che si occupa della raccolta e del trattamento delle sorgenti luminose a basso consumo esauste, abbiamo parlato spesso negli ultimi anni. Il perché è semplice. Si tratta di un Consorzio utile, impegnato nella salvaguardia dell’ambiente e che propone iniziative sempre nuove, intelligenti e coinvolgenti. Una corretta informazione, la raccolta e il trattamento di rifiuti di apparecchiature di illuminazione sono per Ecolamp priorità da anni.

ECOLAMP (Hill & Knowlton Gaia Srl - Roma)

Ma cosa fa Ecolamp?

Sotto il cappello di Ecolamp troviamo oltre 140 produttori di apparecchiature di illuminazione, che rappresentano una quota pari a circa il 60% del mercato delle sorgenti luminose.

Per fare chiarezza, Ecolamp fornisce:

  • I contenitori per conferire i RAEE – Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – (che non vanno mai gettati nella spazzatura generica, ma questo lo sapete, vero?) ai centri di raccolta predisposti e iscritti al Centro di Coordinamento RAEE. Il tutto in comodato gratuito;
  • Il trasporto delle apparecchiature di illuminazione ritirate presso selezionati centri di stoccaggio intermedi;
  • Il trasferimento ad impianti di trattamento specializzati.

I lettori di Econote sanno bene cosa siano i RAEE, grazie ai numerosi articoli di approfondimento sul tema proposti in questi ultimi mesi sul nostro sito.

11_image_list@3@image_path@image_pathSul lavoro di Ecolamp, invece, è necessario sottolineare come i rifiuti di illuminazione di competenza del Consorzio siano le sorgenti luminose, ossia tutte le moderne lampade a risparmio energetico. Parlando di numeri, sono oltre 120 i modelli differenti presenti sul mercato, più difficili da smaltire rispetto ad altri RAEE poiché costituiti per oltre l’85% da vetro (materiale fragile, poco pesante e difficile da stoccare e trasportare) e da fluorescenti contenenti percentuali di mercurio. Questa sostanza è considerata dannosa e quindi classificata come rifiuto pericoloso.

Queste lampade a basso consumo sono convenienti perché ci permettono di risparmiare, ma non solo, tra i loro punti di forza ci sono: la lunga durata, l’efficienza, la produzione di una quantità inferiore di  anidride carbonica rispetto alle normali lampade e la possibilità di essere riciclate oltre il 95%, recuperando vetro, metalli, plastiche e polveri fluorescenti.

Come funziona il sistema Ecolamp di raccolta delle sorgenti luminose?

Ecolamp gestisce e supervisiona le operazioni di raccolta, trattamento e riciclo delle apparecchiature di illuminazione, mentre le operazioni sono materialmente realizzate da operatori qualificati. Da Ecolamp vengono forniti dei contenitori progettati per la raccolta e il trasporto delle sorgenti luminose in condizioni di massima sicurezza.

I rifiuti raccolti vengono portati in alcuni centri di stoccaggio intermedio, successivamente avviene la separazione delle diverse componenti e il recupero del mercurio contenuto nelle sorgenti luminose, operazione affidata a 8 impianti di riciclo specializzati dislocati su tutto il territorio nazionale.

Un approccio nuovo e la sensibilizzazione continua

L’approccio innovativo e unico in Italia a questa tematica è rappresentato, per Ecolamp, dalla grande attività di informazione sul tema della salvaguardia ambientale. Una continua opera di sensibilizzazione per i consumatori e gli operatori del settore, realizzata nelle scuole e nei comuni e a stretto contatto con realtà come Legambiente, Amsa, Touring Club, Gardaland. Abbiamo già parlato dell’incontro “Illumina il riciclo”, che è solo l’ultimo in ordine di tempo. Ci sono però altre iniziative interessanti, come ad esempio Happylamp, un progetto realizzato con Gardaland e alcuni musei scientifici italiani per diffondere nei bambini e nei genitori la consapevolezza di una maggiore attenzione nello smaltimento delle lampadine a basso consumo.
IMG_3684La cosa più importante, secondo Ecolamp e anche secondo noi, è informare i consumatori e i professionisti sul corretto smaltimento.

Quando una lampada a basso consumo smette di funzionare, infatti, il consumatore ha due modi per smaltirla: restituirla al proprio negoziante (tra l’altro ora senza più l’obbligo, nei centri commerciali, di acquistare un prodotto equivalente secondo il principio dell’ “uno contro zero”) o portandola all’isola ecologica più vicina (grazie anche all’App Ecolamp – L’isola che c’è, che aiuta a localizzarla).

I professionisti invece, grazie a Ecolamp, hanno dei servizi di ritiro ad hoc: Extralamp, il servizio di ritiro gratuito a domicilio dedicato agli installatori con quantitativi superiori a 100 kg di sorgenti luminose esauste. In più offre una rete di centri di raccolta per professionisti o grandi centri autorizzati per il ritiro a un prezzo agevolato.

In tutta questa panoramica sulle attività di Ecolamp, un ulteriore punto di forza del Consorzio è senza dubbio la costante presenza online, che al sito ufficiale affianca vari canali social (Facebook, Twitter e YouTube). Quello che si dice un Consorzio “illuminato”, non c’è dubbio.