200 chilometri di marcia solidale attraversando Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. 200 chilometri di trekking per ricucire l’Italia ferita dagli eventi sismici degli scorsi mesi con L’Aquila, città cantiere a cielo aperto che a 8 anni dal terremoto sogna ancora, disperatamente, una seconda opportunità. 200 chilometri di cammino attraverso sentieri e itinerari escursionistici, incontrando i protagonisti della ricostruzione e chi si sta impegnando per restituire un futuro ai borghi terremotati.
Partirà il 28 giugno da Fabriano e arriverà l’8 luglio a L’Aquila “La Lunga Marcia nelle Terre del Sisma“, l’iniziativa organizzata da Movimento Tellurico, Associazione Proletari Escursionisti (APE) e FederTrek in collaborazione con la Regione Lazio, Action Aid, Legambiente e Un Aiuto Concreto per Castelsantangelo sul Nera.
“L’obiettivo è quello di tessere reti di relazioni solidali per dar voce alle necessità, ai progetti e all’impegno di cittadini e associazioni che si sforzano di resistere per ricostruire una nuova prospettiva di vita”, spiegano i promotori. Ma La Lunga Marcia ha altri due importanti missioni: vuole innanzitutto continuare a tenere alta l’attenzione pubblica sulla necessità di procedere a una veloce ricostruzione per consentire il ritorno e la permanenza dei cittadini nei propri luoghi di residenza. E, su proposta degli ordini di geologi, ingegneri e architetti, vuole anche essere un appello propositivo alle Istituzioni in merito alla prevenzione, promuovendo l’educazione al rischio nei territori vulnerabili, in grado di ridurre del 20% – 50% le morti provocate da eventi disastrosi.
Una volta giunta a L’Aquila, La Lunga Marcia sarà ospite del Festival della Partecipazione, in programma da 6 al 9 luglio. L’evento, promosso da “Italia, Sveglia!”, organizzazione costituita da ActionAid, Cittadinanzattiva e Slow Food Italia – con “lo scopo di contribuire alla trasformazione del Paese attraverso un ruolo attivo dei cittadini, la cui partecipazione ai processi decisionali è premessa imprescindibile per la tutela dei loro diritti e il soddisfacimento dei loro bisogni”.
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