L’acquisto di un elettrodomestico porta in dote sempre alcune considerazioni da fare. La linea estetica e gli spazi rappresentano, per la maggior parte degli acquirenti, il primo tassello da mettere a punto. E’ innegabile che al giorno d’oggi si dia sempre maggiore importanza al design e all’architettura di una casa; per questo trovare un prodotto che in un colpo solo riesca a soddisfare entrambi i parametri costituisce un punto focale per chi si appresta a fare un investimento in tal senso. Di frigoriferi dalla linea armoniosa e dai colori caldi e avvolgenti ve ne sono ormai moltissimi in commercio, ma questo non può bastare per determinarne l’acquisto.
C’è un altro aspetto che catalizza l’attenzione di chi è interessato all’acquisto di un frigorifero: la classe energetica. Si tratta di un indicatore che non va affatto sottovalutato, poiché determinerà il consumo derivante da questo elettrodomestico.
Per farsi un’idea più dettagliata su alcuni tra i migliori modelli in circolazione e relative caratteristiche, si può consultare la pagina https://www.yeppon.it/grandi-elettrodomestici/frigoriferi/. In questo articolo cerchiamo di approfondire il discorso relativo ai consumi e alla classe energetica.
Classe energetica: una fascia più bassa è sempre conveniente?
Partiamo da un concetto che può sembrare scontato ma che invece dovrebbe far riflettere. A differenza di altri elettrodomestici come lavatrice e forno, il frigorifero ha la peculiarità di restare acceso durante tutto il giorno. Quindi, se è vero che forno e lavatrice consumano molta energia quando sono in funzione, è altrettanto vero che un frigorifero consumerà costantemente energia, seppur in maniera più ridotta.
Questo ragionamento ha un corollario piuttosto facile da intuire: e cioè che nell’acquisto di un frigorifero bisogna immaginare ( e calcolare) un risparmio energetico (e in bolletta) “spalmato” nel tempo.
Vale quindi la pena fare un investimento iniziale maggiore sul prodotto, per produrre un risparmio non indifferente nel corso degli anni.
Classi energetiche e fattori di risparmio
I dati raccolti dagli studi di settore parlano chiaro e non lasciano spazio a dubbi di sorta: un frigorifero di classe energetica A+++ consuma mediamente il 50% in meno rispetto ad un frigorifero classe A+, mentre un frigorifero classe A++ fa registrare un consumo medio del 25% in meno rispetto al frigorifero classe A+.
Questi inconfutabili numeri portano a pensare che, nel giro di massimo 3-4 anni (ma spesso anche prima), un investimento iniziale per l’acquisto del frigorifero che può sembrare piuttosto esoso, verrà totalmente assorbito dal risparmio prodotto in bolletta.
Ma come si calcolano il risparmio energetico e il risparmio in bolletta?
Questo è un ulteriore interrogativo che merita una risposta chiara. Il consumo dipende principalmente da come viene utilizzato il frigorifero. A concorrere nell’aspetto riguardante l’utilizzo, ci sono diversi fattori come ad esempio:
- il numero di volte che il frigo viene aperto nell’arco di una giornata
- il numero dei vani che vengono riempiti al massimo delle loro capacità
- il luogo in cui ci troviamo (il consumo può differire tra Nord, Sud e Centro per via di alcune regole generali sul consumo di energia elettrica).
Per calcolare l’effettivo risparmio sul piano economico, bisogna considerare che il costo del kw/h è oggi di 0,2 euro. Per questo basta moltiplicare il costo stimato di ogni singola classe energetica per 0,2.
Ma come ci si comporta nel caso in cui fossimo di fronte ad apparecchi apparentemente simili?
In questi casi è necessario scorrere bene tutte le voci riguardanti l’etichetta energetica con le relative sigle, e cioè:
- il marchio
- il modello
- la classe energetica
- il consumo energetico in condizioni standard (box XYZ)
- la capacità dei vani frigorifero (box XYZI)
- la capacità dei congelatori (box YZI)
- i rumori emessi dal frigorifero ((YZ db)
Leave a Comment