Orrore negli allevamenti di visoni: animali mangiati vivi dai loro compagni

Immagini terribili provenienti dalla Lituania mostrano scene di cannibalismo negli allevamenti di visoni destinati alla produzione di pellicce.

Gli animali si mangiano letteralmente vivi fra loro, amputandosi intere parti del corpo e agonizzando per giorni prima di morire.

L’inchiesta è rilanciata in Italia dall’organizzazione Essere Animali, che ha più volte documentato la presenza di visoni morti e feriti anche negli allevamenti italiani.

“Indagini realizzate in tutta Europa mostrano l’incompatibilità del visone, animale selvatico non addomesticato, con la vita in gabbia. Da anni chiediamo al Governo di vietare questi allevamenti. Diversi paesi lo hanno già fatto, ora è il turno dell’Italia”.

 

 

Le scene sono state filmate con una telecamera nascosta da un infiltrato dell’associazione Tušti narvai (Gabbie Vuote). “Sono le immagini più ripugnanti che abbia mai visto”, ha dichiarato l’attivista intervistato dai media lituani.

Quasi 2 milioni di visoni sono allevati nel paese baltico, dove negli ultimi anni sono confluiti numerosi allevatori provenienti da paesi in cui è diventato illegale produrre pellicce. L’ultimo in ordine di tempo il Belgio, divenuto il 12° paese europeo ad emanare un divieto.

In Italia invece sono rimasti poco più di 20 allevamenti che ogni anno abbattono 160 mila visoni. Negli anni ’90 ne erano segnalati alla Camera di Commercio ben 125, ma il mercato delle pellicce oggi è in profonda crisi e anche stilisti come Donatella Versace e Gucci hanno preso le distanze.

Il team investigativo dell’organizzazione Essere Animali ha diffuso tre diverse inchieste sugli allevamenti italiani, filmando più volte aggressioni fra visoni, comportamenti stereotipati e anche il momento dell’uccisione, che avviene in una camera a gas. Con la campagna 160mila visoni da salvare l’associazione chiede al Governo di vietare l’allevamento di animali da pelliccia.

“M5S, FI, PD, LeU e Fratelli d’Italia si sono impegnati pubblicamente per un divieto, appoggiato anche dall’86% degli italiani. Due proposte di Legge, a firma dell’On Gagnarli (M5S) e dell’On. Brambilla (FI) sono già state depositate. E’ urgente fermare al più presto una forma di allevamento causa di gravi sofferenze, dimostrate scientificamente e documentate da molte inchieste in tutta Europa”, conclude l’associazione.

 

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