Il mondo in numeri: quanto pesa la matematica nella vita quotidiana

Gli antichi studiosi della Kabbalah, la disciplina mistica ebraica, lo avevano capito già diversi secoli fa: tutto il creato è spiegabile e sintetizzabile grazie ai numeri. La scienza moderna ci ripete ossessivamente lo stesso concetto: fisica, chimica e biologia si esprimono in prima istanza attraverso concetti in cui le cifre hanno un’importanza paritetica rispetto alle lettere, se non addirittura superiore. Infine, è l’elemento più caratterizzante della nostra era, l’informatica, a ribadire con altrettanta forza – qualora ce ne fosse ulteriore bisogno – il medesimo concetto: i numeri regolano e governano il mondo, esercitando su di noi un potere che talvolta ci schiaccia, e che per questo cerchiamo di rimuovere.

Forse anche per questo motivo la matematica non è mai stata la materia più popolare tra gli studenti, per usare un gentile eufemismo. Eppure non possiamo farne a meno. Basti pensare, per l’appunto, a Internet: dagli algoritmi di Google al recente sistema di organizzazione dei dati Blockchain, tutta l’impalcatura dell’universo telematico mondiale si basa su enormi flussi di informazioni sintetizzate in sequenze numeriche.

In altre parole, anche se non ce ne accorgiamo, i numeri, e più in generale il calcolo, informano la nostra vita quotidiana in maniera sempre più massiccia e invasiva. La ragione è molto semplice: grazie a essi, e allo studio sempre più approfondito che riusciamo a fare dei loro infiniti risvolti, siamo in grado di ricavare gli strumenti per migliorare la qualità della nostra vita. In alcuni casi molto più di quanto siamo inclini a pensare. In che modo? Di seguito ecco alcune applicazioni della matematica nella vita di tutti i giorni di cui forse non possediamo ancora una piena consapevolezza.

  1. Aumentare la nostra sensibilità verso l’ambiente

Grazie ai numeri, oggi siamo in grado di stimare con esattezza le ricadute che alcune nostre cattive abitudini hanno sull’ecosistema globale sulla lunga distanza. Un tema sempre più delicato e al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, che solo grazie alla matematica possiamo misurare e gestire, senza superficialità ma anche senza allarmismi esasperati. La moderna tecnologia ci permette di quantificare il livello di inquinamento dell’aria, dei mari e della terra, i cambiamenti climatici che ne stanno derivando, la quantità di rifiuti non compostabili che stiamo disperdendo nell’ambiente. Questa enorme mole di dati ci dà modo di stimare la portata del cambiamento che dobbiamo apportare alle nostre abitudini quotidiane per invertire la rotta e garantire alle future generazioni una migliore qualità della vita. Ad esempio: sapete che basterebbe ricoprire il 2% della superficie del deserto del Sahara per rifornire di energia l’intero pianeta, consentendoci di dismettere tutte le centrali elettriche presenti su di esso?

  1. Investire sulla salute e sul benessere

Dai gadget prêt-à-porter per il fitness (come l’ormai immancabile cardiofrequenzimetro da allenamento) alle più sofisticate apparecchiature mediche, siamo ormai invasi da strumenti elettronici in grado da un lato di raccogliere dati sul nostri parametri vitali (in particolare sotto sforzo), e dall’altro di elaborarli per permetterci di avere in tempo reale un quadro approfondito del nostro stato di salute. Un modo per tenere costantemente monitorato il nostro corpo e prevenire eventuali disturbi e malattie. Siamo ancora distanti dal poter affermare che questi strumenti – tutti basati su sistemi di calcolo di precisione – siano in grado da soli di salvare delle vite, ma stiamo andando esattamente in quella direzione.

  1. Lavorare sulla sicurezza

Prevenzione di terremoti, uragani, tsunami e altri eventi atmosferici di grande portata. Geologia e meteorologia sono forse le discipline che più di ogni altra sfuggono ad analisi e previsioni attendibili. In questi casi, grazie alla matematica si lavora sulla prevenzione “dal basso”, ovvero sulla definizione di modelli di costruzione (ad esempio di case, grattacieli, ponti) in grado di assorbire l’impatto con le forze più devastanti e incontrollabili della natura. In Giappone, territorio sismico per eccellenza, le ricerche sul campo sono piuttosto avanzate; in Italia, funestata in anni recenti da eventi particolarmente drammatici, ci si sta attrezzando.

  1. Pensare una più equa redistribuzione delle ricchezze

Elinor Ostrom, Thomas J. Sargent, Christopher A. Sims, Angus Deaton, Richard Thaler, William Nordhaus. Chi sono e che cosa hanno in comune queste persone? Sono degli economisti che hanno vinto il Premio Nobel nella loro materia negli ultimi 10 anni; e tale riconoscimento gli è stato assegnato per delle ricerche che sottendono la volontà di immaginare, direttamente o indirettamente, un sistema economico in cui le ricchezze globali siano distribuite in maniera più uniforme su tutta la popolazione mondiale. Un’utopia? Su larga scala, per ora, sì, mentre su basi più ridotte qualche esperienza dagli esiti promettenti è stata registrata. Ma è soprattutto la dimostrazione che attraverso un uso differente dei numeri e del calcolo è possibile immaginare persino un mondo in cui la lotta alla povertà sia fatta di fatti concreti, e non solo di slogan.

  1. Esplorare nuovi mondi

Da Stephen Hawking in poi, la grande sfida di astrofisici e ricercatori spaziali è divenuta l’individuazione, in un futuro remoto, di un pianeta gemello della Terra. Lo stesso scienziato britannico, in uno dei suoi ultimi interventi pubblici prima della morte, è stato categorico: solo emigrando su un nuovo geoide, l’umanità avrà la possibilità di salvarsi dall’estinzione. Per questo, intere équipe di ricerca sono al lavoro per esplorare, almeno sulla carta, questa possibilità, in attesa che i tempi siano tecnologicamente maturi per metterla in pratica. Occorreranno alcuni secoli, e il viaggio si prospetta interminabile: proprio l’enormità delle cifre che coinvolgono i complicatissimi calcoli spaziotemporali implicati nella ricerca rende tutto al tempo stesso affascinante e nebuloso. Ma la macchina si è messa in moto, e fra qualche generazione ciò che per ora troviamo descritto nei romanzi di fantascienza potrebbe divenire realtà.