COSTA: “LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA DEL PAESE NON PUÒ TRASCURARE IL CAPITALE NATURALE”

Si è svolta ieri mattina al ministero la riunione plenaria del nuovo comitato per il capitale naturale per miglioramenti, proposte e integrazioni del terzo Rapporto sullo stato del capitale naturale, a cura del ministero, che sarà pronto nella versione definitiva entro la fine dell’anno.

Alla riunione tecnica del comitato, composto da dieci ministeri, cinque enti di ricerca pubblici, Regioni, Comuni, rappresentanti dell’Anci, della Conferenza delle Regioni e della pubblica amministrazione, Banca d’Italia, presidenti di Ispra, Cnr, Enea, Istat e dieci esperti del mondo scientifico, sono intervenuti tra gli altri i sottosegretari all’Economia Pier Paolo Baretta e al Lavoro Stanislao Di Piazza, il capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente Pier Luigi Petrillo, il capo della segreteria tecnica Tullio Berlenghi e il direttore generale per la Protezione della natura e del mare Maria Carmela Giarratano.

Ha aperto i lavori il ministro Sergio Costa, che ha invitato i presenti a “guardare oltre e aprire la riflessione superando l’elemento tecnico/tecnicistico. Confrontiamoci sulla situazione nazionale senza mai perdere di vista quella internazionale. La Commissione europea ci chiede di aumentare di almeno il 30% delle riserve naturali. Una richiesta da tener presente. Noi già, nell’articolo 1 del dl clima, abbiamo scritto che la programmazione economica del Paese Italia non può trascurare il capitale naturale. E’ questa, dunque, la frontiera alla quale guardare”.

Il direttore Giarratano ha presentato come è articolato il terzo rapporto sullo stato del capitale naturale, ricordando come il 2020 sia un anno cruciale per il nuovo Piano strategico sulla biodiversità  ‪2020-2030‬, da cui deriveranno due Strategie, europea e nazionale.

Il rapporto contiene informazioni e dati ambientali sullo stato del capitale naturale nazionale, che abbracciano anche la contabilità ambientale, l’impatto delle politiche e una serie di raccomandazioni, tra cui l’approvazione di una  legge nazionale sul consumo di suolo e la prosecuzione del consolidamento del sistema delle aree protette nazionali, regionali e della Rete natura 2000.