A Torino mostra a cielo aperto contro la discriminazione razziale

«Il punto da cui ha voluto partire L’artista Torinese Osvaldo Neirotti, è chiaro: se non fosse stato afroamericano George Floyd non sarebbe morto». Così ha dedicato a quattro uomini di colore uccisi per mano dei bianchi, in primo luogo a George Floyd morto il 24 maggio scorso, le ultime opere viventi dell’artista concettuale Neirotti. Si tratta di quattro alti olmi da lui dipinti con pigmenti naturali in corso Guglielmo Marconi angolo via Belfiore, nel quartiere multietnico di San Salvario. Neirotti ha già ‘dipinto’ in questo modo e in base a temi diversi, già 21 alberi nelle varie circoscrizioni con l’avvallo della Città di Torino e la Regione Piemonte. Il progetto dell’artista è di realizzare nelle grandi città italiane degli Open Art Museum a tema. Questa volta a stimolare la sua azione è stata la “rabbia contro la recrudescenza del razzismo”. “Non si può più stare in silenzio – dice Neirotti – l’integrazione è necessaria, invece è ancora un problema, e soprattutto negli Usa perchè spesso i responsabili dei peggiori eventi di questo tipo sono membri delle forze dell’ordine alle quali invece dovrebbe stare a cuore la giustizia e l’uguaglianza delle persone”.

Le altre vittime alle quali sono dedicate le piante dipinte sono Philando Castile, 32 anni, morto nel 2016 a St,Paul, Tamir Rice,  12 anni,  morto nel 2014 a Cleveland e Trayvon Martin, 17 anni, ucciso nel 2012 ad Orlando.Il peccato originale si sconta per centinaia di anni dopo averlo commesso, e per capire cosa succede in America bisogna partire da questo punto: gli Stati Uniti sono stati fondati sullo sfruttamento e sulla brutalità estrema del lavoro schiavistico. Quando il 4 luglio 1776 con la Dichiarazione d’indipendenza si recidevano i legami istituzionali con la Gran Bretagna, dando ufficialmente vita agli Stati Uniti.
L’idea di realizzare 4 alberi commemorativi a testimonianza degli ultimi eclatanti “Omicidi” razziali degli ultimi anni sia doveroso non solo per gli artisti, ma per tutti coloro che non possono far sentire la propria voce. Ogni installazione, ogni performance, è un pensiero costante lanciato da un “semplice” Albero, che attraverso l’ambiente, portiamo all’attenzione di ogni singolo cittadino a sviluppare e realizzare opere per condividere sia un messaggio ambientale, sia un messaggio sociale, non si tratta solo più di messaggi di sensibilizzazione, ma anche di un vero è proprio simbolo presente nelle città, che contribuisca a rafforzare l’identità.