Questo progetto riguarda l’innovazione e la tecnologia con uno sguardo ampio sul futuro, uno sguardo di cui ora abbiamo più che mai bisogno. Si tratta di una cattedra di Open Innovation finanziata dal gruppo industriale con DNA altamente tecnologico: Maire Tecnimont, che detiene 1.300 brevetti specifici e applicazioni di brevetti. Un Gruppo che crea valore in tutto il mondo con il coinvolgimento di più di 9.000 professionisti in 45 paesi, attivi in 50 società, leader mondiale nell’ingegneria impiantistica che fornisce il suo contributo alla trasformazione delle risorse naturali in prodotti innovativi: la spinta alla crescita dell’utilizzo delle energie rinnovabili e la green chemistry.
Il Rettore della Luiss Guido Carli di Roma, Andrea Prencipe, insieme ad Henry Chesbrough, direttore del Garwood Centre for Corporate Innovation dell’università della California a Berkeley, si sono uniti al Gruppo Maire Tecnimont per creare questo nuovo e importante progetto.”L’inaugurazione di questa cattedra rappresenta un ulteriore passo avanti verso la Open Innovation, una vera e propria Rivoluzione Copernicana per le industrie di ogni settore”, ha dichiarato il presidente di Maire Tecnimont Fabrizio Di Amato.
L’Open Innovation è un vero e proprio metodo di sviluppo aziendale che ha rivoluzionato il sapere, la ricerca e di conseguenza il business aprendolo a partner esterni. L’unione delle risorse, la connessione e la condivisione sono tutti elementi che promuovono le idee innovative e a fargli da veicolo e da moltiplicatore ci sono le nuove tecnologie. Poter contare su partner interni ed esterni ai gruppi di lavoro e alle aziende, coinvolgere figure professionali solo apparentemente distanti, riesce a far nascere nuovi progetti di successo.
Così come ha sottolineato il Rettore della Luiss Andrea Prencipe all’inaugurazione della cattedra di Open Innovation:
“L’elemento di differenziazione fondamentale tra l’Open Innovation e altre forme di collaborazione per l’innovazione risiede nella ricerca di partnership non ovvie che possano quindi offrire conoscenze, idee, competenze, informazioni non convenzionali, inaspettate, impensate ed a volte impensabili”.
Il professor Henry Chesbrough “padre” dell’Open Innovation spiega come sia cambiato il metodo di acquisizione delle conoscenze essenziali e come questo possa essere utile alle aziende: “l’innovazione aziendale deve far tesoro in maniera sistematica di collaborazioni, idee e risorse esterne rispetto al perimetro societario classicamente inteso. Dalle start-up al mercato globale delle idee e dei brevetti, questo modello illustra meglio dei precedenti perché un’azienda non abbia più bisogno di controllare, quasi di possedere, i processi di innovazione dall’inizio alla fine”.
La cattedra di Open Innovation inaugurata a fine 2019 è un progetto che permetterà alle aziende con questa formazione di perseguire obiettivi cruciali in ambito sociale, economico e di sostenibilità ambientale. Ora più che mai abbiamo scoperto quanto siamo interdipendenti e connessi, è il momento di investire su questa strada di condivisione delle risorse e delle conoscenze. Serve davvero l’aiuto di ciascuno per guardare al futuro.