Antonella Capobianco e “Nei Nostri Sogni”, libro sulle paure e sui ritardi italiani nel fronte dei diritti

Antonella Capobianco ha scritto un libro, pubblicato poi a inizio anno dalla casa editrice PAV Edizioni, intitolato “Nei Nostri Sogni”: un romanzo che mescola il realismo magico col soprannaturale, temi d’attualità e storia di formazione. Ambientata a Napoli ai nostri giorni, la vicenda affronta le questioni più spinose della nostra società, come l’omosessualità nascosta in famiglia e l’omofobia, fino ai diritti dei nuovi italiani, le cosiddette seconde generazioni di famiglie immigrate, messe a dura prova dalla mancanza di leggi che le tutelino appieno. Proprio come per le minoranze e le diversità che attendono ancora una legge adeguata per il contrasto alla discriminazione di genere e di orientamento sessuale. In questa intervista l’autrice napoletana si esprime in merito.

Antonella, una domanda a bruciapelo: ha mai vissuto episodi di intolleranza, razzismo o scontro culturale come quelli descritti, anche tristemente, nel suo primo libro?

Per fortuna mai.

Dopo gli scontri di Roma alla CGIL e le recrudescenze reazionarie degli ultimi appuntamenti elettorali, teme un ritorno di posizioni conservatrici nel nostro paese che potrebbero farci fare passi indietro sul fronte dei diritti civili e non solo, soprattutto se dovessero salire le destre al potere?

Purtroppo lo ritengo possibile. D’altronde esempi recenti, come la cupa amministrazione Trump, ci insegnano che nulla è impossibile. L’elezione di Obama aveva creato l’ illusione che finalmente un colpo di spugna avesse cancellato secoli di soprusi. La nostra cronaca e quella estera ci insegnano come non sia poi così difficile tornare indietro.

Emma, la giovane madre protagonista che scompare tragicamente a inizio libro, mettendo in moto gli eventi poi raccontati, è un angelo secondo lei, in senso laico o cristiano del termine?

Che si tratti di una creatura amorevole è fuori ombra di dubbio. Ma non la definirei un angelo o comunque non ho delineato il suo temperamento con questa connotazione. Un angelo lo immagino perfetto ed Emma, invece, è imperfetta.

Il DDL Zan è stato affossato in Senato. Crede verrà mai approvata una legge contro l’omofobia, o  che possa trovare spazio e vedere la luce in questo paese, al netto di differenze politiche e culturali e retaggi storici? Nel libro ricordiamo un triste episodio di violenza omofobica che lascia il segno nel lettore.

Sicuramente mi auguro che tutti i diritti civili siano difesi giuridicamente e con leggi adeguate: un deterrente indispensabile per reati così ignobili. Come ho detto in altre occasioni, il cambiamento radicale può avvenire soltanto attraverso un drastico ribaltamento culturale. Oggi ancora permangono enormi controsensi nel nostro paese, diviso in due. Ci sono due Italie, e al Sud paghiamo il costo più alto di queste divisioni: pochi soldi, pochissimo lavoro, scarsa istruzione e moltissimi pregiudizi. L’omosessualità, e non solo quella, riceve ancora troppe morbose attenzioni. Ma non perdo le speranze, ripongo grande fiducia nei giovani nativi digitali. Loro sapranno apprezzare il valore aggiunto delle diversità, che rende l’umanità perfetta nella sua imperfezione.

Autore o autrice preferita in assoluto?

Mi piacciono molti autori, ma il mio mito è Oriana Fallaci.

Libro del cuore invece?

“Niente e così sia” della Fallaci.