Il cortometraggio sul diritto all’infanzia e contro la violenza sulle donne

Secondo i dati ISTAT del 2020 su “La vita delle donne e degli uomini in Europa”, il numero di donne che vivono sole con i figli è quasi sei volte superiore a quello degli uomini. Un numero, questo, che associato all’ampio divario di genere in ambito sociale, culturale ed economico in Europa e non solo, fa molto riflettere sulla condizione precaria in cui riversano le donne. Inoltre, stando a quanto dichiarato dall’UNICEF quasi un bambino su tre nel mondo vive in condizione di povertà.

Il cortometraggio Donna Sola – vincitore del Bando regionale dell’Emilia-Romagna 2022 – ben rappresenta questo ritratto statistico, accendendo i riflettori sulle conseguenze della povertà educativa e della solitudine delle donne, costrette ad affrontare una situazione di emergenza non solo economica, ma anche abitativa.

Seppur con molta delicatezza, il progetto audiovisivo riafferma l’inviolabile diritto all’infanzia e si oppone alla violenza sulle donne. Entrambe tematiche in linea con la Mission di The Storytellers da sempre impegnata a sostenere la parità di genere femminile e a raccontare storie di elevata sensibilità. 

Lorenzo Cassol, regista del cortometraggio, ha, tra l’altro, già esperienza in questo tipo di tematiche, esempio è L’Aurora che volge alla sensibilizzazione del tema della violenza sulle donne prodotto da Kublai Film e finanziato dal Ministero Delle Pari Opportunità.

Sinossi “Donna Sola”

La protagonista è Ana (Heidi Viola), una bimba che vive in un contesto degradato alla periferia di Rimini insieme alla mamma Tamara (Sara Righi). Nonostante abbia solo nove anni, rubare per lei è ormai una routine. Ana, è spesso costretta dalla madre a cercare il possibile bersaglio da colpire. Durante un colpo a casa di Serena (Licia Navarrini), un’altra donna di certo abbiente ma sola come le protagoniste, per la piccola Ana sembra aprirsi uno spiraglio di luce, la possibilità di una vita normale.

La trama del cortometraggio è riassumibile nel concetto ben espresso da Sara Scamarcia, Creative Production Manager di The Storytellers, l’idea cioè di “una violenza contro la violenza” raccontata attraverso un simbolismo ben delineato. Il titolo stesso, infatti, fa riferimento al simbolo del triangolo che nel codice tra ladri indica appunto una donna che vive sola in casa. Nel film, questo elemento ricorre più volte ma in maniera sottile, proprio per sottolineare la mancanza di attenzione e tutela nei confronti delle donne spesso dimenticate e segnate dalla solitudine. Secondo l’ISTAT, inoltre, la percentuale di “donne anziane che vivono da sole è pari al 40,1%, quasi doppia di quella degli uomini (19,4 %)”.

“Donna sola, è la storia di una donna, di tante donne che hanno smarrito se stesse e sono alla ricerca della propria strada – spiega Cassol –  E’ un cortometraggio di sensibilizzazione volto a riflettere su realtà, spesso celate, ma più vicine a tutti noi di quanto crediamo”.

Il futuro di “Donna sola”

L’obiettivo del corto è quello di abbracciare diverse prospettive e formati che possano supportare in differenti modi la tematica. Un messaggio che vuole arrivare anche all’interno delle scuole e delle istituzioni, punti di partenza fondamentali per educare alla sensibilizzazione. In questo è fondamentale il contributo dell’Associazione Dafne che promuove iniziative per suggerire alle istituzioni pubbliche la formulazione di modalità operative atte a migliorare le condizioni di vita di soggetti in età evolutiva. 

Infatti, Donna Sola è un progetto a tutto tondo nato per dare voce alle donne e ai bambini che hanno trovato la forza di parlare di violenza e far cadere il muro dell’indifferenza, motivo per cui si propone di diventare anche un podcast. Attraverso ad una Call to action, chiunque potrà trovare il coraggio di raccontare la propria storia e trovare supporto.

Sarà, altresì, possibile partecipare a panel di discussione ed eventi con l’obiettivo di sensibilizzare sui concetti di Diversity & Inclusion e “produrre” quell’effetto moltiplicatore, affinché si parli più frequentemente dei temi legati alle donne ealle loro necessità. Il primo ciclo di incontri si svolgerà il 30 marzo a Bologna presso gli spazi di Bologna Attiva al DumBo, e sarà un’occasione in cui discutere di tematiche quali le disuguaglianze di genere e la costruzione di narrazioni più inclusive, grazie al sostegno del centro multidisciplinare di ricerca Fondazione Innovazione urbana.

Le prospettive future si rivolgono anche alla creazione di un format teatrale per comunicare in forme artistiche diverse, e ad un pubblico ampio e diversificato, il tema centrale del progetto. 

In che modo il progetto è inclusivo

Come in tutte le produzioni di The Storytellers, al centro vi sono le persone. Ecco perché ogni singolo componente della troupe per il progetto “Donna Sola” viene valorizzato. In particolar modo, l’inclusività si manifesta nelle percentuali di donne presenti: Silvia Veronesi (36 anni Line Producer), Aurora Ventura (28 anni Assistant Producer) Camilla Cattabriga (Director of Photography). Il team coinvolge anche giovani alle prime esperienze sul set come Giulia Grasso (Studentessa Unibo di 24 anni impiegata come Script Supervisor) e Gianni Scatasta (28 anni, aiuto reparto tecnico della fotografia alla sua prima esperienza nel campo audiovisivo). 

The Storytellers punta, inoltre, a promuovere il reinserimento lavorativo di professioniste neomadri come Sara Turatello (stylist, alla prima esperienza come costumista per il Cinema). 

Come sostenere il progetto

“Ho deciso di raccontare questa storia, scritta da Paolo Meli ed Eduardo Bigazzi, dopo un evento che ci ha portato a riflettere sulla dinamica che si racchiude dietro un furto. – continua Lorenzo Cassol – Casa, per tutti noi è un luogo di protezione, intimo e inviolabile. Il primo sentimento dopo aver subito un furto è quello della rabbia, ci sentiamo violati, i nostri effetti personali sono in mano ad altre persone e potenzialmente alla portata di tutti. Ma se scaviamo in profondità dietro questi eventi si nascondono storie difficili, infanzie negate e povertà. Donna sola ribalta la prospettiva e racconta con gli occhi di una bambina cosa si nasconde dietro a questi eventi.”

Essenziale per il progetto il sostegno dell’Emilia Romagna Film Commision e dell’associazione DAFNE per la tutela dei diritti dei minori e il patrocinio del Comune di Rimini. Hanno, poi, collaborato l’agenzia di comunicazione The Rooom, l’Associazione FARE CINEMA, la Cooperativa Piazza Grande, e Campogrande concept.

Chiunque voglia, può contribuire a questa delicata iniziativa, partecipando alla campagna di crowdfunding sul sito di produzionidalbasso.