Dove sposteremo l’Italia? Migrare in casa di Virginia Della Sala

I cambiamenti del clima spingono sempre più italiani ad abbandonare casa e lavoro. Quando saremo noi migranti climatici, dove andremo? Dove sposteremo l’Italia?

Edizioni Ambiente è appena uscita con una collana VerdeNero Inchieste, collana di inchieste giornalistiche sull’ambiente realizzata in collaborazione con Legambiente. La prima inchiesta è “Migrare in casa” ed è scritta dalla giornalista Virginia Della Sala, del Fatto Quotidiano. Un libro che analizza un tema tragica attualità: le migrazioni climatiche in Italia.

In un momento in cui eventi climatici estremi come alluvioni, frane, tempeste, incendi e siccità stanno devastando varie regioni del nostro Paese, migliaia di italiani – i nuovi migranti climatici – si trovano costretti ad abbandonare casa e lavoro. Questo libro offre la panoramica approfondita di un fenomeno che ormai ci riguarda sempre più da vicino.

Dalla prefazione di Marco Travaglio, ci viene detto che il libro “raccoglie le storie e i numeri di un territorio al collasso e di una politica immobile. L’attenzione all’ambiente si riduce a slogan vuoti e di tendenza, roba da greenwashing, mentre mancano leggi efficaci oppure, se ci sono, vengono ignorate o cancellate per favorire il cemento e le fonti fossili. Di soldi strutturali e certi, nemmeno a parlarne. Si gratta sempre il fondo del barile: il Paese ha altre priorità, dal gas nazionale ai condoni salva-abusivismo allo stoccaggio di CO2 al largo delle nostre coste, che favorisce solo gli interessi dei petrolieri. Gli allarmi sempre più drammatici degli scienziati e degli ambientalisti sono derisi da gran parte del mondo politico e mediatico come lagne elitarie di radical chic che vivono nei loft e dicono sempre “no a tutto”. Intanto il ministro della Salute tedesco, in vacanza in Italia nel luglio del 2023, ha decretato la morte del nostro turismo per il caldo eccessivo, mentre nel 2024 il Paese è spaccato in due: nubifragi al Nord, siccità al Sud.”

La verità è che il nostro è un paese fragile, fragilissimo. La siccità aumenta, il caldo raggiunge picchi record, e poi però ci sono episodi drammatici come le improvvise alluvioni, causate da improvvise piogge torrenziali. Vittima prediletta di questi ultimi anni, l’Emilia Romagna.

In questo libro leggiamo le storie di vittime di alluvioni e dei disastri che si stanno abbattendo sempre più frequentemente sulla nostra penisola. D’altra parte, “L’Italia può vantare diversi record. Record di chilometri quadrati cementificati, di consumo di suolo, di anni per riconoscere una vittima di alluvione, di promesse infrante. Scarsa lungimiranza, avidità, interessi. Per ogni passo avanti, altri dieci indietro.”

L’Italia è ormai al centro di alluvioni continue, vittima prediletta del cambiamento climatico, “ed è solo ora di riconoscerlo. Adesso, non tra mezzo secolo”, scrive l’autrice.

Acqua, terra, aria, clima. Il volume è ricco di dati, storie, cifre, aneddoti utilissimi per comprendere la gravità della situazione. Non è necessario essere un climatologo per capirlo, e all’angoscia dalla lettura di queste pagine però fa da contraltare una rabbia che monta, per tutte le occasioni sprecate, per gli abusi e l’incuria degli amministratori. Anche l’agricoltura va in affanno, per non parlare di tutti i rischi e i cambiamenti per le città vicino ai fiumi e sul mare.

Quindi, cosa fare? L’autrice lo spiega nel capitolo che è il nucleo centrale del volume: “Lungi dal voler alimentare l’eco-ansia dilagante, soprattutto tra i più giovani (secondo i dati di un sondaggio dell’Istituto demoscopico Noto1 elaborati su Repubblica a metà 2023, il 72% degli italiani ne soffre ed è pessimista per il futuro rispetto alla situazione ambientale), occorre una riflessione approfondita su che tipo di cittadini, residenti, elettori, abitanti siamo destinati a essere.” L’Italia, non può essere spostata, quindi ci dobbiamo preparare ad abitare questo cambiamento. Anche grazie a libri di questo tipo, che alimentano consapevolezza e interesse su un tema così delicato.