La storia di Alexander Supertramp, il cui vero nome era Christopher McCandless, è diventata famosa grazie al libro “Into the Wild” di Jon Krakauer e al successivo film omonimo diretto da Sean Penn. È una storia che affascina e commuove, ma anche controversa, che solleva interrogativi sul rapporto tra uomo e natura, sulla ricerca della libertà e sul significato della vita.
Sappiamo della vita di Christopher McCandless da un articolo scritto di Jon Krakauer, giornalista e alpinista, sulla rivista Outside nel 1993. L’articolo è scaricabile qui.
Ispirato dai dettagli della storia di McCandless, Jon Krakauer scrisse poi il libro Nelle terre estreme nel 1996, che narra dei viaggi di McCandless. Il libro è stato adattato in un film di Sean Penn, Into the Wild – Nelle terre selvagge, nel 2007. Secondo Jon Krakauer, McCandless era mosso dalla ricerca di un ideale estetico estremo, uno stile di vita nomadico ed errante, lontano dagli agi della vita moderna e a contatto con la natura.
Chi era Christopher McCandless?
Christopher McCandless nacque il 12 febbraio 1968 in California. Cresciuto in una famiglia benestante della Virginia, si diplomò con ottimi voti al liceo e si laureò alla Emory University di Atlanta nel 1990. Tuttavia, McCandless era profondamente insoddisfatto della società consumistica e delle convenzioni sociali. Nutriva un forte desiderio di libertà e di contatto con la natura selvaggia, ispirato dagli scritti di autori come Henry David Thoreau e Jack London.
La partenza e il viaggio:
Dopo la laurea, McCandless donò i suoi risparmi (circa 24.000 dollari) in beneficenza e intraprese un viaggio attraverso gli Stati Uniti occidentali, abbandonando la sua identità e assumendo il nome di Alexander Supertramp. Viaggiò in autostop, lavorando saltuariamente per guadagnare qualche soldo, e vivendo a stretto contatto con la natura. Il suo obiettivo finale era raggiungere l’Alaska.
L’arrivo in Alaska e il “Magic Bus”:
Nell’aprile del 1992, McCandless arrivò in Alaska e si addentrò nella natura selvaggia, seguendo la Stampede Trail. Trovò un autobus abbandonato, un International Harvester del 1946, che divenne il suo rifugio, soprannominato poi “Magic Bus”. Qui visse per circa quattro mesi, cacciando, raccogliendo bacche e cercando di sopravvivere con le risorse che la natura gli offriva.
La morte:
Nell’agosto del 1992, il corpo di McCandless fu ritrovato all’interno del Magic Bus da alcuni cacciatori. La causa della morte fu attribuita a inedia, probabilmente aggravata dall’ingestione di semi di Hedysarum alpinum (o Hedysarum mackenziei a seconda delle interpretazioni) contenenti un alcaloide che avrebbe inibito l’assimilazione delle sostanze nutritive. Ci sono ancora oggi molti dubbi e punti di vista diversi sulle cause della morte del giovane.
Inizialmente, Krakauer ipotizzò che McCandless fosse morto di fame, non essendo riuscito a cacciare a sufficienza e non avendo accumulato riserve di cibo adeguate. Tuttavia, le sue successive ricerche lo portarono a concentrarsi su una possibile causa aggiuntiva: l’avvelenamento da semi di Hedysarum alpinum.
Le due ipotesi principali di Krakauer:
- Inedia: McCandless si trovava in un ambiente ostile e con scarse risorse alimentari. Nonostante avesse cacciato qualche animale, non era un cacciatore esperto e non era riuscito ad accumulare scorte sufficienti per superare il periodo di permanenza nel “Magic Bus”. L’inedia lo avrebbe progressivamente debilitato, rendendolo sempre più vulnerabile.
- Avvelenamento da semi di Hedysarum alpinum: Krakauer, attraverso approfondite ricerche e analisi di laboratorio, ipotizzò che i semi di questa pianta, che McCandless aveva consumato, contenessero un alcaloide tossico, in particolare l’ODAP (β-N-Oxalyl-L-α,β-diaminopropionic acid). Questa neurotossina, secondo le sue nuove ipotesi, avrebbe inibito l’assimilazione delle sostanze nutritive, accelerando il processo di deperimento fisico di McCandless e contribuendo alla sua morte per inedia.
La morte di McCandless rimane ancora oggi oggetto di dibattito e diverse interpretazioni. Alcuni mettono in discussione il ruolo dell’avvelenamento da semi, sostenendo che la causa principale sia stata la pura e semplice inedia. Tuttavia, la teoria di Krakauer, basata su accurate ricerche, rimane la più accreditata e diffusa.
La storia di McCandless ha suscitato diverse interpretazioni e controversie. Alcuni lo considerano un eroe romantico, un simbolo della ricerca della libertà e dell’autenticità. Altri lo criticano per la sua imprudenza e per non aver tenuto conto dei pericoli della natura selvaggia.
La storia di Alexander Supertramp continua a interrogare e a stimolare la riflessione sul rapporto tra uomo e natura, sulla ricerca della felicità e sul significato della vita. È una storia complessa e toccante che invita a confrontarsi con i propri ideali e le proprie scelte.