Domanda di energia elettrica: a che punto siamo con la copertura da fonti rinnovabili?

Articolo aggiornato il 21 Novembre 2025

Il PNIEC, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030, adottato nel 2020 dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, prevede obiettivi decisamente ambiziosi per il nostro Paese che dovranno essere raggiunti entro il 2030.

Tra i diversi obiettivi del PNIEC si ricordano la decarbonizzazione (riduzione delle emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990), l’efficienza energetica e l’aumento del contributo delle fonti rinnovabili di energia, portandolo al 39% dei consumi finali lordi. Per quanto riguarda più specificamente l’energia elettrica, la quota di consumo coperta dalle energie derivanti da fonti rinnovabili (le cosiddette energie green) dovrebbe raggiungere il 63,4%. Questo traguardo, però, nonostante i progressi degli ultimi anni, sembra ancora lontano. 

Quali sono le principali forme di energia derivanti da fonti rinnovabili?

Nel nostro Paese, le principali forme di energia da fonti rinnovabili sono cinque: energia idroelettrica (si sfrutta l’energia potenziale dell’acqua raccolta in invasi per produrre elettricità tramite turbine), energia fotovoltaica (si trasforma l’energia solare in elettricità tramite pannelli fotovoltaici), energia eolica (si sfrutta la forza del vento per generare elettricità tramite aerogeneratori), bioenergia (si produce energia elettrica dalla combustione o dalla trasformazione di biomasse) ed energia geotermica (l’elettricità viene ottenuta, tramite appositi generatori, dall’energia che proviene da fonti geologiche).

Fabbisogno nazionale di energia elettrica: come viene coperto?

Il 22% della domanda di energia elettrica in Italia è relativo al consumo da parte dei privati, mentre il rimanente 78% è relativo ad aziende, servizi e agricoltura (i principali consumatori sono le industrie).

Il fabbisogno nazionale è coperto dall’energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili, vale a dire petrolio, carbone e gas naturale, e da fonti rinnovabili.

Il 2024 è stato un anno record perché le energie da fonti rinnovabili hanno coperto il 41,2% del fabbisogno nazionale*. Rispetto al 2023 (37,1%) c’è stato quindi un significativo aumento. Per quanto riguarda il 2025, è possibile, dalle stime effettuate, che venga raggiunto il traguardo del 48%. Considerando che nel 2015 la copertura da rinnovabili era del 33,9%, si avrebbe un balzo di ben 14 punti percentuali.

Siamo però ancora lontani dal traguardo previsto dal PNIEC, distante circa 15 punti percentuali, sempre che le previsioni relative al 2025 vengano confermate a fine dicembre. Tuttavia, l’obiettivo non è impossibile da raggiungere.

L’aumento della produzione di elettricità da fonti rinnovabili nel 2024 ha portato a una riduzione della produzione da fonti non rinnovabili. In particolare, rispetto al 2023, c’è stato un crollo verticale dell’energia elettrica prodotta dalle centrali a carbone: -71%.

Domanda di energia elettrica: la copertura da idroelettrico e fotovoltaico

Le energie prodotte da fonti rinnovabili hanno coperto, come accennato, il 41,2% del fabbisogno nazionale. A questo proposito, il contributo più importante è quello delle centrali idroelettriche (16,2% della domanda nazionale), seguito da quello degli impianti fotovoltaici (11,5% della domanda nazionale). Minori i contributi di eolico, biomasse e geotermia.

In totale, nel 2024 l’idroelettrico ha generato 52,1 TWh** (+30,4% in più sul 2023), mentre il fotovoltaico ha prodotto 36,1 TWh (+19,3% sul 2023).

* e ** Fonti:

https://www.terna.it/it/media/comunicati-stampa/dettaglio/consumi-elettrici-2024 https://www.qualenergia.it/articoli/anno-2024-premia-rinnovabili-ma-target-2030-ancora-lontano/