Termovalorizzatore nella zona est, nei pressi del depuratore

A sentirli così vicini, “Termovalorizzatore” e “Depuratore“, sembrerebbero lo scacco matto di un genio, una scelta con i fiocchi di un governo oculato ed ecologista.
Ma partiamo dalle ultime novità di questa imponente soluzione applicata dal governo Berlusconi in Campania.
Il premier preme per dotare Napoli di un Termovalorizzatore. Non fatevi trarre in inganno dal bel nome, è un inceneritore e basta, malgrado la denominazione accattivante: brucia. Nella combustione dovete sempre contare ceneri e fumo (quando vi va bene) e si possono a pieno titolo chiamare inquinamento.

Secondo il capo del governo questo termovalorizzatore tanto voluto come panacea di tutti i mali – una volta scartata l’idea di Agnano per “impossibilità”- andrà collocato nella zona est di Napoli, dove già esiste un depuratore. L’inceneritore sarà un concentrato di modernità e inquinerà come “4-5 automobili in corsa” (la Repubblica).
Ora ragionando, pur volendo con tutta me stessa nuvole di zucchero ed elefanti che volano non posso credere a questa storia. O le automobili sono perlomeno dei Suv o le cose non mi tornano. E non li consideriamo gli scarti della combustione? Una cosa è il marketing, una cosa è la tutela della salute delle persone. Su questo non si scherza. Significa prendere per il naso le persone che ti leggono e ti ascoltano. Tu, da presidente del consiglio dei ministri (minuscolo voluto) rifili queste baggianate al tuo elettorato e a chi non ti ha votato. Il problema più grande però è che una percentuale di queste persone poi morirà delle malattie più impensabili proprio nei pressi dei termovalorizzatori, delle discariche.

Acerra, tanto per fare un esempio banale ed esemplare, è di per se un inceneritore superiore alle necessità, per grossa parte: inutile.
Sarebbe ora di finirla.
L’ultima cosa è che l’emergenza rifiuti a Napoli non è finita e che la Raccolta differenziata non parte. I cassonetti della differenziata non vengono svuotati e questo porta la fiammella di senso civico dei cittadini a spegnersi, definitivamente.

M.Sans.