Nuovo referendum contro il nucleare: oggi la firma del WWF

Nel 1987 gli italiani si pronunciarono contro il nucleare con un referendum abrogativo. Nella solitudine della cabina elettorale (allora ci andavano ancora) gli italiani si trovarono a dover rispondere Sì o No a questa domanda:

Abrogazione dell’intervento statale se il Comune non concede un sito per la costruzione di una centrale nucleare.

“Volete che venga abrogata la norma che consente al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di decidere sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non decidono entro tempi stabiliti? (la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante “la procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari, la determinazione delle aree suscettibili di insediamento”, previste dal 13° comma dell’articolo unico legge 10/1/1983 n.8)”

A loro il compito di scegliere con la democrazia diretta e il meccanismo sì-no, cosa fare.

29 862 376 italiani andarono a votare, una percentuale del 65,10%, l’80% di essi si espresse a favore dell’abrogazione e dunque contro il nucleare. Era passato poco tempo da Chernobyl e dalle sue tristi conseguenze, che si fecero sentire anche in Italia. Non si potevano acquistare e consumare verdure a foglia larga, grande preoccupazione destava il latte per i più piccoli, per anni i bimbi di quella tragedia russa hanno passato le vacanze in paesi come il nostro. L’impatto emotivo influì indubbiamente sull’esito del referendum.

Nonostante questo bisogna considerare che gli italiani con una larga maggioranza (oggi sappiamo cosa comporta questo a “larga maggioranza”) hanno detto NO al NUCLEARE. E adesso sappiamo anche che se ne riparla, invece di discutere di energie pulite.

Così l’Italia dei Valori di Di Pietro ha promosso un nuovo referendum:

“Per inseguire il miraggio delle centrali nucleari il governo si è dimenticato di rispettare gli impegni presi con l’Europa per il contenimento delle emissioni di gas serra e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Le centrali, infatti, se pure si faranno, non entreranno in funzione prima del 2020, mentre il contenimento delle emissioni deve essere effettuato entro il 2012. Per questa data l’Italia e il ministro Scajola non saranno pronti e non raggiungeremo gli obiettivi europei. Da qui le sanzioni monetarie, cioè vere e proprie multe. […]

Questo costerà agli italiani la bella cifra di un miliardo di euro l’anno, mentre se avessimo avviato subito il programma per le energie rinnovabili e per il risparmio energetico saremmo rientrati nei vincoli della direttiva 20-20-20 che vuole appunto, entro il 2020, il risparmio del 20% di emissioni e l’aumento del 20% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili e quindi avremmo avuto più energia verde e meno multe da pagare.

Se qualcuno si chiede dove starebbe, allora, il guadagno dei gestori degli impianti nucleari, la risposta è semplice. Nella garanzia dello Stato di una lievitazione preordinata e sancita contrattualmente con i gestori degli impianti delle tariffe elettriche, attraverso un adeguamento costante delle stesse, in modo da garantire la congrua e forzosa remunerazione dell’investimento. Ecco il miracolo delle centrali nucleari: se ne fai una poi non puoi più spegnerla e devi pagarne i costi senza fiatare. […]

Come si dice: se le conosci le eviti. Scajola, però, non ha questo problema. Lui non teme l’epidemia . Lui la diffonde. Un moderno untore nucleare. La protezione contro l’infezione nucleare si chiama referendum.”

Di oggi la notizia che i vertici del WWF hanno firmato il referendum contro il nucleare e che l’invito è a fare altrettanto.

Una delegazione del WWF Italia, guidata dal Presidente Stefano Leoni, e dal Presidente onorario Fulco Pratesi, si è recata stamane in via del Corso, a Roma, per firmare formalmente il referendum sul nucleare promosso da Italia dei Valori. Della delegazione facevano parte, oltre la Presidenza, anche i vertici del WWF Italia composti dalla Direzione Generale e i responsabili dei vari uffici e ambiti tematici.

Il WWF, nel sottolineare l’assoluta apartiticità dell’Associazione, ha ribadito l’appoggio all’iniziativa referendaria contro il nucleare promosso dall’Italia dei Valori, invitando i propri iscritti a firmare il referendum perché costituisce un responsabile tentativo di  cancellare  norme che, con la reintroduzione del nucleare, ripropongono in Italia una visione sbagliata e vecchia dello sviluppo, rischiando di rendere difficile o di ritardare l’individuazione di un ruolo per il nostro Paese  nell’economia della sostenibilità. Il WWF ritiene che, prima che le nuove norme approvate lo scorso anno producano ulteriori effetti, sia indispensabile ridare voce ai cittadini, nella stragrande maggioranza tuttora contrari alla scelta nucleare.

Tale opzione è ancor più sbagliata oggi, laddove occorre attrezzarsi per un’alternativa energetica ai combustibili fossili sempre più reale e urgente: per questo il WWF è tra i promotori  della proposta di legge di iniziativa popolare “Sviluppo Dell’Efficienza Energetica E Delle Fonti Rinnovabili Per La Salvaguardia Del Clima”, che offre un quadro alternativo alla scelta del nucleare, ed è parte con le associazioni ambientaliste del coordinamento nazionale “Fermiamo il Nucleare”.

L’autorevole Associazione sintetizza anche in 10 semplici domande il NO AL NUCLEARE che noi di Econote.it appoggiamo in pieno.

Il tutto mentre il ministro Prestigiacomo (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) afferma il suo Sì al Nucleare adducendo come motivazione:

“l’ impatto zero sul clima perchè le centrali nucleari non emettono Co2”. (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)