Il Comune virtuoso di Camigliano è stato sciolto. Il Sindaco Cenname sollevato dall’incarico.
Vi avevamo già parlato di Camigliano – un piccolo comune in provincia di Caserta – e del suo giovane Sindaco: Vincenzo Cenname. Il Sindaco Cenname ha spiegato la situazione anche in un video su youtube, “Ecco perchè non vogliono un comune virtuoso”.
Quella di Cenname è stata una disobbedienza, un’opposizione contro la prassi sullo smaltimento rifiuti (legge 26) post-emergenza rifiuti in Campania. Il Sindaco ha reputato – quando nel gennaio scorso venne approvata la legge 26 dal Governo – che affidare la gestione dei rifiuti alle società provinciali della Campania non potesse dare gli stessi risultati della gestione locale che lui aveva messo in piedi. Anzi.
C’è da aggiungere che il Comune di Camigliano è arrivato a punte di 70% di raccolta differenziata, nella cittadina vengono distribuiti kit di pannolini lavabili, raccolti gli olii esausti. E tutto questo contenendo i costi e mantenendo inalterata la Tarsu con una forma di gestione diretta del servizio.
Quindi non ci sta ad affidare la gestione, e non trasmette gli archivi afferenti alla Tarsu e alla Tia alla Provincia di Caserta. Il presidente della Repubblica Napolitano, il 3 agosto, firma il decreto per rimuovere il sindaco dal suo incarico, così come previsto dalla legge in caso di inadempienza da parte dei comuni, nonostante la lettera dell’Associazione Comuni virtuosi a sostegno di Cenname e Camigliano.
Ci sembra una prospettiva un pò chiusa e burocratizzata e continuiamo ad essere dalla parte del Sindaco Cenname. Del resto è stato lui a portare il Comune al 65% di raccolta differenziata con una gestione “illuminata”. Primo cittadino
votatissimo e sostenuto dai suoi concittadini. Ce ne sarebbeno ben altri da sollevare dall’incarico sul territorio nazionale!
Cosa succederà adesso? Difficile immaginare uno scatto d’orgoglio in questa Italia sonnacchiosa stesa sotto l’ombrellone.
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