
Compostaggio casalingo, esatto. E non saremo noi, non sarò io in questo caso a dirvi come si fa, ma inauguriamo con questo post uno spazio in cui sarete voi a spiegarci quali comportamenti adottate per essere più sostenibili.
Abbiamo chiesto a Maria che ha fatto di necessità virtù, non avendo la differenziata porta a porta, di raccontarci come si fa il compostaggio in casa. Come riutilizza la parte umida dei rifiuti, scarti di cibo prevalentemente: avanzi di cucina, in particolare residui di verdure, bucce, pelli, fondi di the e caffè. Ma anche scarti del giardino e dell’orto, come legno di potatura, sfalcio dei prati che vengono tagliati periodicamente, foglie secche, fiori appassiti, gambi e altri materiali biodegradabili come carta non patinata, cartone, segatura e trucioli provenienti da legno non trattato.
E’ possibile acquistare nei negozi specializzati una compostiera. Sono carine e impediscono la fuoriuscita dei cattivi odori.
Dovete fare attenzione a mantenere una giusta porosità del tutto, aggiungendo legno, foglie secche per “asciugare” all’occorrenza.
Come mai questa scelta?
“Abbiamo fuori casa i contenitori per vetro, plastica, carta… più un altro con piccoli sacchetti per pile, medicinali e vestiti. Una volta al mese portiamo tutto all’oasi ecologica. Il compostaggio: ho iniziato questa settimana… è troppo presto per apprezzare effetti sulle piante ma ritengo ne trarranno giovamento, anche perché è il metodo usato tradizionalmente nelle campagne per arricchire il terreno di sali minerali (è ormai purtroppo poco usato)”.
E’ facile fare il compostaggio?
“Fare il compostaggio casalingo è veramente semplice: basta un contenitore forato in cui mettere tutti i rifiuti organici (alimenti, terra, terriccio, foglie, rametti – questi ultimi conviene triturarli per accelerare il processo) per chi ha della terra a disposizione (basta anche un piccolo giardino). Per chi ha solo un balcone, conviene acquistare il contenitore per compost (si trova ormai in tutti i grandi magazzini per il fai-da-tè) oppure riciclare un contenitore (tipo le scatole di plastica portaoggetti) forarlo sul fondo e porlo su un altro contenitore basso per raccogliere il cosiddetto percolato (liquido di risulta). Dati i tempi del processo naturale di trasformazione ed avendo lo spazio necessario, io ho preferito mettere due contenitori“.
Perchè fare il compostaggio in casa?
“I vantaggi sono tanti: rende più agevole la differenziata (il sacchetto dell’umido spesso crea problemi di odori e liquidi), mette a disposizione un concime autoprodotto privo di prodotti chimici, fa sentire molto soddisfatti”.
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