Giustizia per i cento Husky canadesi

Le autorità canadesi sarebbero intenzionate a rendere giustizia al centinaio di cani da slitta massacrati in primavera scorsa. Una notizia che a fatto il giro del mondo in pochi giorni indignando profondamente l’opinione pubblica.

IL FATTO
La polizia nei giorni scorsi ha avviato delle indagini per chiarire gli avvenimenti circa l’uccisione di decine di cani da slitta nell località sciistica di Whistler. I cento cani Husky erano stato acquistati da due società locali, la Outdoor Adventures e la Howling Dogs, per poter offrire durante i Giochi invernali di Vancouver dell’anno scorso delle escursioni su slitta ai turisti.

La soppressione degli animali sembrerebbe quindi essere stata commissionata per meri motivi economici, a causa di un ovvio calo della presenza turistica e della domanda di escursioni.


Il massacro è avvenuto per mano di un operaio, Bob Fawcett, dipendente della Howling Dog Tours, che oltre ad avere reso pubblica la faccenda ha anche chiesto un risarcimento per lo stress subito nel portare a termine il compito assegnatogli. Secondo il suo racconto avrebbe ucciso i cani uno ad uno a fucilate e con l’aiuto di un coltello per due giorni di seguito. Racconto in parte confermato dalle testimonianze degli altri dipendenti.

LA TASK FORCE
Il premier della British Columbia, la provincia canadese scenario della vicenda, si è dimostrato assolutamnte determinato a far sì che uno scempio di questo tipo non possa mai ripetersi. A tale scopo ha istituito una task force con il compito di indagare in modo approfondito sui fatti e sui colpevoli.
Di questa squadra speciale faranno parte alcuni rappresentanti della protezione animali canadese, la British Columbia SPCA, alcuni della Union of British Columbia Municipalities e un veterinario specializzato. La task force ha il compito di compilare, al massimo entro un mese e mezzo, un rapporto dettagliato delle indagini da consegnare al Ministero dell’Agricoltura e in un secondo momento da diffondere pubblicamente.