Alcuni consigli pratici per differenziare meglio

Immagine tratta dal sito dell’Amsa

Sembra facile dire: faccio la differenziata. Ma invece non lo è, affatto. A Napoli, come a Milano, una delle cose più difficili da ottenere – e anche una delle cose meno comunicate alla cittadinanza, eppure basterebbe davvero poco per realizzare un opuscolo dignitoso – è un documento chiaro, semplice, da consultare ovunque e da appendere in casa, che spieghi cosa e come vanno riciclati determinati oggetti.

Vi sembra normale che una persona – io, in questo caso – debba essere richiamata da chi si occupa dello smistamento dei rifiuti nel palazzo, perché vuole buttare i cartoni di pizza sporchi nel sacco nero dell’indifferenziato? No, vanno nel cassonetto bianco, altrimenti fanno la multa al palazzo, mi è stato detto. E a nulla è servita la mia insistenza, aprire i cartoni per far vedere che erano unti (non tanto, ma lo erano in tutte le parti), cercare di metterli comunque nel sacco nero dell’indifferenziato, far sentire le mie ragioni.

Niente da fare: è cartone, va nel cassonetto bianco comunque, mi è stato detto, intimato, e alla fine mi sono ritrovato quasi obbligato a buttare lì i miei cartoni sporchi. Ero io a sbagliare? No, affatto. Il cartone della pizza sporco (unto, con rimasugli di pomodoro, mozzarella, qualsiasi cosa l’abbia contaminato) non è riciclabile e per questo motivo va buttato nel sacco nero dell’indifferenziato.

Volete conferme? Ecco il pratico sito dell’Amsa di Milano: Dove lo butto? Bellissimo e chiaro, semplice da usare.
Avete un dubbio? Inserite nell’apposito campo ciò che volete buttare e vi darà il cassonetto/sacco giusto! Io ho provato con Cartone pizza sporco (sacco nero) e Cartone pizza pulito (questo sì, nel cassonetto bianco). E poi lampadine (sacco nero, non nel vetro mi raccomando!) e accendini (idem, sacco nero).

Ci sono tutte le risposte per la zona di Milano. Ed è importante controllare, perché una differenziata fatta male è come una differenziata non fatta! E, come riporta Mariolina Iossa in un ottimo articolo sul Corriere della sera, intervistando il presidente di Corepla Giuseppe Rossi: «Nel dubbio meglio gettare nell’indifferenziato. La differenziata è infatti un mezzo, non un fine. Il vero fine è il riciclo».

Su Napoli, invece (le radici mica si cancellano così d’un colpo) consiglio il sito dell’Asia – un po’ meno navigabile, ma ugualmente utile. Ecco un link riassuntivo su cosa e come differenziare, qui invece aggiornamenti e anche un video!

Capito? E da domani il cartone della pizza sporco, costi quel che costi, lo butto nel sacco nero.