Articolo aggiornato il 21 Settembre 2017
L’ONU ha dichiarato il 2010 anno Internazionale della Biodiversità. Molti ne parlano, molti si muovono per preservarla. Ma in cosa consiste la Biodiversità?
Come suggerisce la parola, Biodiversità è la parola che definisce l’insieme totale di tutti gli organismi viventi e gli ecosistemi di cui fanno parte. Per quanto possa sembrare un qualcosa di molto “poco pratico”, di fatto non lo è.
Ad esempio, se fossimo tutti uguali o simili (diversità biologica ridotta al minimo), e non ci trovassimo il metodo per diminuire le mutazioni spontanee (che sono alla base dell’evoluzione), i caratteri genetici si differenzierebbero poco. Questo comporterebbe non solo la diffusione dei caratteri genetici che fan comodo (una particolare resistenza ad una determinata patologia ad esempio) ma rafforzerebbe molto i punti deboli del codice genetico (malattie genetiche, predisposizione a patologie particolari…). Ciò porterebbe dunque ad una “razza” pura (o quasi) ma decisamente debole.
Se pure trovassimo il modo di selezionare gli individui più “forti” e li facessimo incrociare tra di loro, la popolazione risultante sarebbe comunque a rischio d’estinzione, poiché (oltre ai caratteri “deboli” che si continuerebbero a trasmettere) avrebbero un sistema immunitario esente da evoluzione, e quindi statico, incapace di fronteggiare l’incredibile evoluzione dei microrganismi patogeni.
Inoltre la perdita dell’individualità tra gli uomini di una popolazione porterebbe ad un possibile appiattimento socio-culturale, siccome l’intelligenza è in parte definita dai geni. In sintesi vi sarebbe l’estinzione della specie senza che la stessa se ne accorga mediante un colpo di genio.
La diversità tra gli individui è alla base dell’evoluzione e quindi del miglioramento di una specie e con essa dell’ambiente. Ciò vale per noi, ma come per tutti gli esseri viventi. Grazie alla diversità tra i vigneti, ad esempio, possiamo ottenere più vini (impatto economico della biodiversità).
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