Registro dei tumori in Campania, servono 1.500.000 euro

Articolo aggiornato il 21 Settembre 2017

Sit in davanti all’Istituto Pascale di Napoli, il maggiore centro oncologico del Mezzogiorno per chiedere il registro dei tumori Campania. I cittadini chiedono un registro dell’incidenza delle patologie in una regione dove da anni vengono sversati e bruciati rifiuti tossici come denuncia un reportage del 2008 Biùtiful Cauntri.

A parlare, in questo video de Il fatto quotidiano è il tossicologo e oncologo del Pascale Antonio Marfella di Medici per l’Ambiente (qui in un intervista radiofonica da noi realizzata nel 2009): “troppe anomalie, troppi giovani ricoverati e queste malattie non sono da imputare a stili di vita individuali”.  La motivazione del blocco dell’iter che avrebbe portato finalmente all’istituzione del registro dei tumori in Campania è il costo, un milione e cinquecentomila euro. Ma, si vede ancora nel video, la Regione Campania ne ha stanziati più del doppio per il restyling del sito internet considerato obsoleto e non adatto alla comunicazione moderna.

Il presidente della Regione Campania Caldoro però assicura che il registro si farà. Speriamo a questo punto che anche il sindaco De Magistris e il governo centrale si interessino alle delicate e urgenti questioni: sversamento rifiuti, roghi tossici e registro tumori. In Campania, e in altre zone d’Italia quello che è a rischio ogni giorno è la salute dei cittadini.