Tecnologia sostenibile, ecco perché necessitiamo di nuove fonti sostenibili

Da anni si lavora intorno alla sostenibilità dell’energia, ed anche la tecnologia sta prendendo la strada del sostenibile, però il nostro pianeta però non ha fonti inesauribili, ed attente analisi e ricerche vengono svolte quotidianamente dai maggiori istituti mondiali di ricerca.

La tecnologia sostenibile è il presente, e viene impiegata ormai in quasi tutti i campi oltre che studiata, è questa la soluzione del presente per un futuro a basso impatto ambientale? Così sembrerebbe, anche se vi sono delle ombre non indifferenti.

Particolare caso è quello delle terre rare, uno studio del Massachusetts Institute of Technology analizza le terre rare e pone l’attenzione sulle risorse globali di neodimio, che viene utilizzato costantemente per la realizzazione delle turbine eoliche, così come il disprosio viene invece impiegato per l’implementazione dei veicoli elettrici. La crescita esponenziale di queste due soluzioni ecosostenibili inizia a mettere in crisi le risorse del pianeta.

Lo studio dimostrerebbe che nei prossimi 25 anni verranno con certezza ridotte le emissioni dannose per il pianeta Terra, ma è anche vero che per ridurre le emissioni crescerà in modo esponenziale la richiesta di neodimio, questa potrebbe arrivare al 700% mentre quella del disprosio del 2.600%.

Si potrà soddisfare l’esigenza del mercato?

Difficile.

Le terre rare sono un gruppo di 15 elementi chimici facenti parte della serie lantanidi, rappresentati nella tavola periodica degli elementi dal numero atomico che va da 57 a 71. I minerali, che sono poi gli elementi base delle terre rare, maggiormente estratti sono la monazite, la bastnaesite, la xenotina l’apatite e l’uraninite, di cui pare non ci possa essere rischio di carenza, altre invece potrebbero esaurirsi presto, e tra di esse la preoccupazione verte sulle risorse di neodimio e disprosio.

Come ben illustrato in un’infografica sulla tecnologia sostenibile presente online, le terre rare, nonostante siano parecchie, non sono concentrate nel giusto modo, o meglio sono concentrate in alcune zone del pianeta, e questo non ne facilita la loro estrazione. Nei fatti circa il 95% delle terre rare si trova in Cina, negli Stati Uniti (soprattutto nel Minnesota) e in India. La Cina da sola disporrebbe l’80% circa di terre rare ma esse non sono sempre estraibili o spesso non lo sono in maniera economicamente conveniente.

Tecnologia Sostenibile – Un’infografica realizzata del team di vouchercloud.it

 

Proprio perché le terre rare sono per lo più concentrate in Cina, il governo cinese ha preparato un Libro Bianco dove illustra lo stato attuale delle risorse, ma i dati non sono promettenti, nel testo vengono infatti descritte una serie di problematiche legate alla difficoltà di estrazione. Le terre rare sono però il motore della tecnologia sostenibile ed allora che soluzione prendere per risparmiare le risorse e continuare ad avere tecnologia sostenibile? Domanda complessa, forse anche l’utilizzo di queste materie prime va razionalizzato.

Ad oggi l’uso di tecnologia sostenibile che utilizza le terre rare si trova in tutti i comparti dalla ricerca alla comunicazione passando alla difesa. Come riportato nell’infografica, la situazione particolare e l’economia globale vede intorno alla questione terre rare un lievitare dei costi per un “prodotto” di grande richiesta, che non può più essere soddisfatta al meglio.

Ricerca, sviluppo e tecnologia seppur sostenibili continuano a pesare sugli equilibri del Pianeta. Continuare sulla strada delle terre rare sembra essere il percorso sbagliato da seguire, anche se per ora l’unico a disposizione. Riciclo delle terre rare e nuove fonti sostenibili potrebbero essere la soluzione migliore da adottare, per un’unità di intenti che potrà giovare sia all’equilibrio del pianeta che all’economia in generale.