Intervista al Viaggiatore: Michele Vitucci

Continuano le nostre interviste ai viaggiatori. Dopo Marco, Matteo, Francesca e Luca, ecco il turno di Michele. Grazie per aver condiviso il tuo viaggio con noi di Econote.

Cosa significa per te viaggiare?

Viaggiare per me significa INCONTRARE il nuovo, POTERSI MESCOLARE con culture differenti, apprendere nuovi STILI DI VITA, viaggiare significa avere il coraggio di muoversi non solo fisicamente, ma anche sradicare delle abitudini che forse non sono propriamente corrette.
Viaggiare è arricchirsi l’animo per poter avviare il cambiamento dentro se stessi.

Com’era la tua vita prima di iniziare i tuoi viaggi e come questi viaggi ti stanno cambiando?

La mia vita negli ultimi anni in Italia, aveva perso stimoli e motivazione. Ero senza un lavoro che mi gratificasse e mi desse la possibilità di viaggiare come turista, perciò ho deciso di intraprendere un viaggio per il centro america, che mi ricaricasse le batterie, e che mi desse nuove visioni.  La mia vita prima era piene di ansie e preoccupazioni in una società che impone modelli di vita che purtroppo sono ormai vecchi (il posto fisso, la casa, la famiglia tradizionale); oggi so di poter essere cittadino del mondo perchè non è necessario omologarsi al modello di vita “italiano” ma la vittoria è sapere che esiste un posto nel mondo dove poter sfruttare le opportunità.

Che paesi hai visitato finora e quali visiterai in futuro?

Durate il mio ultimo viaggio durato nove mesi, ho visitato: NICARAGUA, EL SALVADOR, HONDURAS, GUATEMALA, MESSICO. In futuro vorrei vivere un esperienza simile nell’est asiatico, Cambogia, Laos, Malesia, Vietnam, e magari Cina.

Qual è il posto più bello che hai visto finora, naturalisticamente parlando?

Il posto che mi ha incantato è stato a Semuc Champey in Guatemala, una riserva naturale, che mi ha fatto sentire in un paradiso naturale, ma tutto il Guatemala e il Nicaragua ha una natura selvaggia e ricca.
Lì ho riscoperto che sarà la natura a vincere sempre e comunque. Essa si ribella all’uomo, e noi dovremmo sottometterci a lei.

Su Econote parliamo spesso di decrescita. In che modo i tuoi viaggi hanno a che fare con questo termine, e in che modo?

Triste constatare che nell’intero globo terrestre manchi la sensibilità a consumare meno energie, e a dedicare più attenzione all’ambiente.
Nonostante il centro america, abbia una natura “quasi” intatta, con una vegetazione ricca di alberi da frutto e da piante commestibili, che basterebbero a sfamare la popolazione; il popolo non si preoccupa di adeguare gli scarichi dell’acqua a norme vigenti, (es tutti gli scarichi di acqua con sapone e detersivi viene riversata in fiumi e nel mare, nelle terre il cui sottosuolo è ricco di acqua potabile), spreco di energia elettrica (lasciano la luce accesa di notte), poichè hanno problemi di smaltimento rifiuti, la cosa più facile per loro è bruciare tutto. Consumano una quantità di plastica molto elevata.
Inoltre credo che il centro America sia la discarica dei prodotti degli USA, circa il 60/70% degli autobus utilizzati in Nicaragua e Guatemala sono vecchi autobus scolastici degli Stati Uniti, che una volta diventati vecchi e obsoleti, vengono donati a questi paesi. Si tratta di bus abbastanza pericolosi, e non sempre si possiedono gli adeguati pezzi di ricambio o le giuste competenze per poterlo rendere perfettamente funzionante su strade davvero dissestate e pericolose.

Com’è il rapporto della gente con la natura, l’ambiente, gli animali nei paesi che hai visitato?

Nel centro America (mi riferisco ai villaggi, ai popoli con scarso livello d’istruzione o alle periferie delle grandi città) la gente non si preoccupa minimamente dell’ambiente e di tutto ciò che lo circonda. Non curano gli animali, hanno diversi cani per proteggere le abitazioni, ma non sempre danno loro cibo,  o non sempre si preoccupano di portar loro da un veterinario (nonostante molte volte sia gratuito). Qualora il cane diventi un peso, viene soppresso o allontanato. Il centro America è tra i paesi più sporchi che abbia mai visto, i rifiuti vengono abbandonati ovunque, e non funziona nessun tipo di raccolta differenziata. Sembra l’Italia 40 anni fa.

In che modo sei un viaggiatore sostenibile? Quali sono le piccole e le grandi scelte che fai per rispettare l’ambiente?

Il mio essere sostenibile proviene da un educazione Scout ricevuta per ben 15 anni; perciò inizio con l’effettuare degli acquisti sensati, ovvero ridurre gli acquisti con troppo packaging per saponi e detersivi, o per il cibo, in alcune zone tipo (Holbox, Zipolite -Messico- Little Corn Island Nicaragua- ho effettuato delle giornate di sensibilizzazione all’ambiente, sul consumo di acqua, sul riciclo, etc…., ma le difficoltà incontrate sono dovute al governo che non offre strumenti e formazione.

Utile è stato anche il volontariato presso El Zopilote in Ometepe -Nicaragua- sulla permacoltura e sui possibili accorgimenti per ridurre l’inquinamento.