Intervista al viaggiatore: Luca Curti Gialdino

Ecco una nuova intervista al viaggiatore. Un viaggiatore incontrato per caso sul web. Emergono spunti molto interessanti sul viaggio, il viaggio in solitaria, l’ecosostenibilità e il turismo sostenibile. Buona lettura.

Molto bello il titolo del tuo blog. Cosa significa per te “cogliere l’attimo“?

Lo sai, sei la prima persona a farmi questa domanda e per questo ti ringrazio. In effetti, prima di questa intervista, non avevo ancora trovato occasione per spiegarne precisamente il significato. “Cogliere l’attimo” per me significa smettere di rimandare ad un domani indefinito e incerto tutto quello che sento il bisogno di fare OGGI. Durante i due anni di magistrale ho scritto una lista, “101 cose da fare prima di morire”, che credo racchiuda per certi versi l’essenza più autentica dei miei desideri, più o meno vecchi, più o meno importanti. E’ così che è nata l’idea del giro del mondo (uno dei punti della lista), credo che tra le altre cose sia il modo più “semplice” per arrivare a completare più punti possibili della stessa.

Quindi, questa è la tua storia: dopo gli studi hai deciso di fare un giro del mondo in solitaria. Cosa si1395b326-c912-433d-b2be-efa47e20cf1bgnifica per te viaggiare in solitaria?

In due parole? Libertà assoluta. Quando mi sveglio al mattino so che l’intera giornata dipenderà solo e unicamente da me. Se il giorno prima ho fatto tardi o troppi chilometri so che posso dormire un po’ di più o semplicemente prendermela più comoda l’indomani, se incontro un viaggiatore che mi parla estasiato di un posto che io invece non ho considerato, senza grossi problemi posso prendere e decidere all’ultimo minuto di includerlo nel mio itinerario (è già successo varie volte). Il tutto senza mai dovermi prima confrontare con qualcuno, se non con me stesso ovviamente. Ascoltarmi, capire perfettamente quali siano i miei bisogni e i miei desideri e decidere di seguirli giorno dopo giorno è un qualcosa di impagabile. Mi piace tantissimo e ora che sono in viaggio da solo ho la possibilità di farlo, al 100%, ogni singolo giorno.

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Com’era la tua vita prima di questo viaggio e come questo viaggio ti sta cambiando?

Prima di questo viaggio la mia vita era piuttosto schematica e lo era per volere mio. Non mi vergogno di ammettere che ero un maniaco dell’organizzazione. In tutto ciò che mi riguardava mi piaceva mettere ordine, fare chiarezza. Avevo il giusto numero di abitudini che, onestamente, trovavo anche piuttosto comode. Se ti stai chiedendo perché sto parlando al passato te lo spiego subito. Son sempre stato curioso di vedere come poteva essere la mia vita senza tutta quell’imponente infrastruttura organizzativa e quale occasione migliore di questo viaggio per fare un test? Detto fatto. Quando mi alzo al mattino non ho mai un piano e non ne ho uno neanche per il resto della giornata. Mi faccio guidare dalle mie sensazioni e questo mi ha fatto scoprire forse un tipo di genuinità che non credevo di avere. Le giornate, per forza di cose, hanno preso un sapore nuovo, più autentico. Non so mai cosa aspettarmi proprio perché ora non cerco più di controllarle ma semplicemente di prenderle così come vengono, di viverle. Se devo pensare ad un grosso cambiamento nella mia vita, beh sì, direi che questo è senza dubbio il più importante.

Che paesi hai visitato finora e quali visiterai in futuro?

Partendo da Roma, son passato a trovare parte della mia famiglia a Padova ed è da lì che il mio giro del mondo (per ora senza aerei) è cominciato. Finora son stato in Repubblica Ceca, Polonia, Lettonia, Russia, Mongolia, Cina, Vietnam e Cambogia, dove mi trovo ora. Domani la lascerò per il Laos per poi proseguire il mio giro in Thailandia, Malesia, Singapore, Indonesia, Australia, Nuova Zelanda, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Chile, Argentina, Brasile, Spagna, Francia e nuovamente Italia. Questo ovviamente è solo l’itinerario che ho in testa, da prendere con le pinze proprio perché mai come in questo momento mi ritengo un UOMO LIBERO che in ogni istante può cambiare idea e percorso (ad esempio sto pensando al Myanmar, ma si vedrà).

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Qual è il posto più bello che hai visto finora, naturalisticamente parlando?

Wow che domandone! Ma sei/sono fortunato, conosco la risposta: Xinping, in Cina. La vista da Laozhai Hill ha lasciato perfino un chiacchierone come me senza parole per decine di minuti.

Su Econote parliamo spesso di decrescita. In che modo il tuo viaggio ha a che fare con questo termine, e in che modo?

Ho sempre pensato che lasciando l’Italia e l’Europa mi sarei lasciato alle spalle anche quel tipo di società che tanto non mi piace, ovvero quella basata sul consumismo e sul materialismo (e detto da un ragazzo laureato in economia fa davvero scalpore penso). Ma mi sbagliavo. Non ho ancora un quadro completo sui Paesi asiatici, ma un’idea di fondo ormai posso dire di essermela fatta. Questi Paesi di orientale ormai hanno solo la posizione geografica, che amarezza. Più spesso di quanto non avrei voluto mi son ritrovato in città che pur di restare al passo con l’occidente han deciso di vendersi l’anima, perdendo così la propria essenza più pura e i valori per cui una volta erano davvero famosi in tutto il mondo. In pochissimo tempo questo viaggio mi ha insegnato che poco è meglio, se sai come sfruttarlo. Qualche giorno fa addirittura ho rispedito a casa un pacco con alcuni vestiti e accessori mai usati o usati pochissimo negli ultimi 3 mesi. E’ incredibile quante poche siano le cose di cui abbiamo davvero bisogno per vivere una vita FELICE. Ma questo dai più non viene capito. Nel mio piccolo quindi preferisco evitare di comprare l’ennesima cianfrusaglia inutile per turisti e magari pagare 1$ in più il ragazzo del tuc tuc locale o la spremuta di bambù alla vecchietta sdentata, ma sempre sorridente, all’angolo della strada.

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Com’è il rapporto della gente con la natura, l’ambiente, gli animali nei paesi che hai visitato?

Non vorrei generalizzare, ma anche su questo punto non ho ricevuto delle bellissime impressioni. Tutto sembra essere sfruttato e spremuto pur di arrivare ad un arricchimento personale, pensiero che mi ricorda purtroppo quello occidentale. Ho visto tanti animali sfruttati e maltrattati (vedi le povere scimmie in catene per lo stupido piacere dei turisti e delle loro fotocamere), come nessun tipo di rispetto per la natura. I rifiuti, ad esempio, si trovano un po’ ovunque e sembra che la cosa non importi davvero a nessuno. Non sembra che la popolazione locale lo faccia con cattiveria però, l’idea di fondo che mi son fatto è che manchi proprio un’educazione di base nel rispetto e rapporto con la natura. E questo è un vero peccato.

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In che modo sei un viaggiatore sostenibile? Quali sono le piccole e le grandi scelte che fai per rispettare l’ambiente?

Se non fosse per la mia faccia barbuta da italiano idiota probabilmente mi si potrebbe confondere tra i locali ahah. Scherzi a parte, in ogni posto in cui vado cerco sempre di immedesimarmi nella popolazione e rispettarne usi e costumi. Cerco sempre di mangiare i piatti tipici, di rispettare l’ambiente tenendomi in tasca o nello zainetto i rifiuti in attesa dell’utopico cestino che dopo un po’ però si trova sempre e SOPRATTUTTO di non importunare i locali con foto irrispettose tanto per avere qualche like in più sulla pagina Facebook. Sono persone splendide, sempre pronte a regalarti un sorriso e a volte anche quel qualcosa in più se le tratti come tali. Ne ho abbracciate di cuore davvero molte in soli 3 mesi e a breve sul blog ho intenzione di ringraziarle tutte, una ad una (a cominciare da quelle che mi hanno permesso in 2 giorni di percorrere 600km in autostop). In sintesi comunque, essendo un ospite nel loro Paese, cerco sempre di rendere il mio impatto sull’ambiente il meno intrusivo possibile, per me è molto importante.

Cosa farai una volta rientrato a casa?

Eccola qui, la domanda da 1 milione di euro. Il mio viaggio ha nelle mie intenzioni una durata di circa 2 anni, mese più mese meno. In soli 3 mesi, come ho detto, già molte cose sono cambiate e sono certo che molte altre cambieranno. Questo viaggio mi apre a infinite possibilità e al momento tutte stanno in piedi. Non ho quindi nessuna idea di che cosa mi riserverà il futuro una volta rientrato a “casa”, ma una cosa la so: col progredire di questo mio giro del mondo sto lentamente scremando queste possibilità e son certo che prima della fine di questo lungo viaggio avrò una risposta a questa tua interessante domanda.

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