L’arte dell’uncinetto a servizio della matematica e della biologia marina

Parliamo, in realtà, del progetto Coral Reef Crochet (CCR), cioè una barriera corallina fatta all’uncinetto,  e voluto fortemente da due sorelle gemelle di Los Angeles, Christine Wertheim e Margaret Wertheim.

Cristine è professoressa in uno dei più importanti college d’Arte di Los Angeles, “CalArts”, mentre Margaret è una scrittice di argomenti scientifici. Il loro progetto parte nel 2005 , anno in cui c’era un gran parlare, per lo meno nelle riviste scientifiche, sul riscaldamento globale e sull’effetto che il riscaldamento globale stava avendo sulle barriere coralline.

Il successo è stato tale che a questo progetto si sono unite centinaia di persone da tutto il mondo, che lo hanno realizzando insieme a loro, da Chicago, New York e Londra, a Melbourne, Dublino e Città del Capo e affonda le sue radici nella matematica, nella biologia marina, nell’artigianato femminile e nell’attivismo ambientale. Tutti i pezzi della barriera corallina  e di altri lavori come la “bleached reef”, una barriera corallina che ha perso tutti i suoi meravigliosi pigmenti a causa dell’inquinamento e la “toxic reef”  sono costituiti da rifiuti di plastica ricoperti all’uncinetto.

Mettendo in luce la crisi ambientale del riscaldamento globale e il problema crescente di spazzatura di plastica nell’oceano.

Infatti spiega Margaret :

I coralli sono organismi molto delicati e vengono distrutti da qualsiasi aumento delle temperature marine. Ciò causa vasti sbiancamenti che rappresentano i primi sintomi che i coralli sono malati. E se lo sbiancamento non passa, se le temperature non si abbassano, le barriere coralline iniziano a morire. Una grande quantità di sbiancamenti sta avvenendo nella Grande Barriera Corallina, specificamente nelle barriere coralline di tutto il mondo.

La cosa, però, più affascinante sta proprio nella scelta dell’utilizzo dell’uncinetto. La ragione è che molti organismi nelle barriere coralline hanno un tipo di struttura molto particolare. Le forme increspate ed ondulate che si vedono nei coralli, nelle alghe, nelle spugne e nei nudi-branchi, ricordano un ambito della geometria conosciuto come geometria iperbolica. Ed il solo modo in cui i matematici sanno come fare un modello di questa struttura, è attraverso il lavoro all’uncinetto.

Questo tipo di geometria ha rivoluzionato la matematica, da quando, per la prima volta, fu scoperta nel XIX secolo. Ma fino al 1997, i matematici non hanno realmente compreso come poterne fare un modello. Nel 1997, una matematica di nome Daina Taimina, di (dell’università di) Cornell, fece la scoperta che questa tipo di forme naturali potevano essere realmente riprodotte attraverso il lavoro a maglia e all’uncinetto.

Abbiamo parlato di qualcosa di simile trattando lo yarn bombing , ma contro il degrado urbano!

E per i più interessati le sorelle Wertheim insegnano le tecniche e organizzano laboratori e lezioni in merito.

Scoprendo così  che il mondo naturale è pieno di meraviglie iperboliche.

Un progetto dalla moltitudine di significati: scientifico, ambientale, sociale e artistico e che in realtà ci pone di fronte alla domanda di come l’uomo ha tutto da imparare dalla natura in ogni sua forma e non può permettersi di distruggerla!