Maker Faire Rome: Eni main partner dell’edizione 2017

Che la Maker Faire Rome targata 2017 si sarebbe chiusa onorando e confermando le oltre 100 mila presenze dell’edizione precedente, riempiendo gli ormai 7 padiglioni di tecnologia e innovazione, era chiaro sin dall’apertura dei cancelli il primo giorno, quando ad affollare la Nuova Fiera di Roma c’erano centinaia di ragazzi delle scuole per l’Educational Day affascinati da droni, catturati dalla realtà virtuale e interessati dalla robotica.

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Il format di Maker Faire, l’idea di una fiera sull’innovazione, è nata nel 2006 nella baia di San Francisco, ma oggi, a poco più di dieci anni di distanza, è un network mondiale con appuntamenti sempre più frequentati dedicati alla tecnologia ad ogni latitudine del mondo: Bangkok, Lille, Kuwait, Cairo, Miami, Vienna, San Diego, Berlino, Barcellona e molte altre città, tra cui appunto Roma.

E se l’edizione 2017 di Maker Faire Rome ha chiuso con successo, già si pensa all’edizione 2018 perché l’interesse verso un progresso più tecnologico è rinnovato di anno in anno.

In questa edizione si è parlato frequentemente del connubio che esiste tra futuro e tradizione, infatti, sempre più spesso, l’attenzione dei media è focalizzata sull’artigianato digitale. L’artigiano digitale sembra essere, infatti, il vero lavoro del XXI secolo declinato nei più diversi settori e tipologie di aziende. Esso unisce la cura del dettaglio con i più avanzati sistemi di misurazione e di calcolo, caratteristiche proprie del nuovo scenario di produzione.

E qui, fra i padiglioni della fiera, si ritrovano ogni anno – questo è stato il quinto anno della Maker Faire di Roma – dalle più piccole start up,  alle più grandi multinazionali, passando per università e laboratori di ricerca. Fra workshop e approfondimenti c’è la possibilità di confronto e connessione fra tutti questi attori del nostro futuro per sviluppare sinergie e progetti. Questa la peculiarità della versione romana rispetto alle altre secondo l’ideatore di Maker Faire Rome Massimo Banzi: “La Città Eterna ha conquistato il ruolo di capitale dell’innovazione”.

Il pubblico di Maker Faire è prevalentemente di professionisti e imprenditori, anche se tutti possono essere guidati nel processo tecnologico produttivo alla scoperta dei veri protagonisti delle innovazioni: i makers. Coloro che “fanno” si lanciano in imprese che migliorano la vita di tutti i giorni a ciascuno di noi, tutelando la sicurezza sul lavoro o sollevando le fasce più deboli dalle problematiche quotidiane.

I temi di quest’anno a Maker Faire sono stati l’agricoltura 4.0, il cibo del futuro, la mobilità smart, la robotica, il riciclo e il riuso, la salute e il benessere, la scienza e le biotecnologie, l’edilizia sostenibile e la realtà virtuale e aumentata.

Quest’ultima è stata una delle attrattive più sperimentate dai visitatori di Maker Faire, soprattutto grazie ad Eni, che per il quarto anno consecutivo  è stato main partner della manifestazione. Nello spazio espositivo “Innovation for Energy” è stato possibile provare, attraverso la realtà aumentata, l’applicazione delle tecnologie digitali pensate da Eni per l’addestramento del personale.

Eni alla Maker Faire 2017

Nell’ambito della salute e della sicurezza dei lavoratori e per la gestione degli impianti, sono due le tematiche principali trattate nello spazio Eni: la prima prende il nome di OTS – Operator Training Simulator e permette di addestrare gli operatori d’impianto in maniera immersiva e collaborativa. L’idea su cui si fonda è che le persone indossino caschetti 3D ad alta risoluzione che simulano il contesto industriale per apprendere le procedure operative di gestione degli impianti e delle eventuali situazioni critiche.

Se questo sistema è già utilizzato da Eni, a Maker Faire Rome è stata presentata in anteprima la seconda tematica, ovvero, i sistemi di Augmented Health and Safety (Salute e Sicurezza Aumentate), realizzati in collaborazione con il MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston. Tali sistemi sono stati pensati per mostrare le possibili evoluzioni future sull’innovazione tecnologica e la digitalizzazione in ambito di salute e sicurezza dei lavoratori, mediante la presentazione di alcuni prototipi.

Tra questi è stato presentato 1 Operator Training System per l’addestramento virtuale dotato di 2 caschetti 3D per due persone che interagiscono e operano in una fedele riproduzione di una Centrale Eni. Si tratta di un campo virtuale di collaborazione nel quale vengono realizzate delle operazioni reali. 

Oltre a ciò, era presente anche il Casco (Helmet) “Deep Vision Shield” che ha il compito da un lato di raccogliere i dati provenienti dall’ambiente circostante (aria, luce, rumore) attraverso sensori incorporati ultraleggeri e miniaturizzati, e dall’altro i dati sullo stato di salute (ad esempio disidratazione) dell’operatore, fornendogli una protezione costante grazie ai materiali intelligenti ideati per la prevenzione di traumi e pericoli sul lavoro.

Non da meno, sono stati i Guanti “Active Glove” che rilevano pericoli nelle vicinanze, come ad esempio superfici calde o alta tensione, attraverso sensori incorporati flessibili e miniaturizzati, ed avvisano l’operatore, oltre a poter controllare a distanza i droni semi-autonomi per la Robotic Inspection.

La Robotic Inspection offre la possibilità di ispezionare dall’esterno gli spazi confinati e potenzialmente pericolosi grazie a droni miniaturizzati, semiautonomi e controllati manualmente dall’operatore. Il drone analizza l’aria e consente inoltre l’ispezione visiva a distanza con l’utilizzo di telecamere ad alta definizione per il riconoscimento dello spazio attraverso la Local Image Recognition.

Ultime innovazioni presentate alla Maker Faire di Roma sono state la maglietta e le calze “Sensing Suit”, che monitorano i segnali biologici dell’operatore tra cui temperatura corporea, frequenza cardiaca, idratazione e respirazione, attraverso l’utilizzo di sensori flessibili incorporati. La maglietta è stata pensata per essere prodotta in due versioni diverse per fornire comfort termico, sia in ambienti molto caldi, che molto freddi. Le calze controllano invece la temperatura dei piedi per evitare congelamenti. 

In collaborazione con Eni