Green Hill: cuccioli di beagle soppressi anche quando curabili

E’ vietato fare l’eutanasia ai cani quando si possono curare, perché hanno malattie, o temporanee indisposizioni, agevolmente superabili con qualche farmaco o con un po’ di tempo. E invece nel lager di Green Hill i cuccioli di beagle che avevano anche solo un po’ di dissenteria venivano uccisi. Nessuna cura, via dritti verso la morte. 

Ecco perché  la Cassazione ha confermato le condanne per maltrattamento animali nell’allevamento lager ‘Green Hill’ di Montichiari.

Gli imputati per i quali è scattata la sentenza definitiva, ovvero pene comprese tra un anno e un anno e mezzo di carcere, sono: il direttore della struttura, Roberto Bravi, il legale rappresentante, Ghislaine Rondot, il veterinario responsabile, Renzo Graziosi, e la ‘Green Hill’, società proprietaria dell’allevamento.

La Cassazione ha condannato gli imputati anche a versare 2.000 euro alla Cassa delle Ammende. La multa arriva per l’infondatezza dei loro motivi di ricorso, e inoltre a rifondere altri soldi. Nel dettaglio: 3.500 euro di spese legali all’Ente nazionale protezione animali, 3.500 euro alla Lega anti vivisezione, 3.500 euro alla Lega per la difesa del cane e 2.500 euro alla Lega antivivisezionista.

Nel verdetto 10163 depositato oggi dalla Suprema Corte, si rileva che i cani sono stati sottoposti a “comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche”. Non solo, in alcuni casi, ad eutanasia per “patologie modeste e dopo periodi di cura troppo brevi, per le precise scelte aziendali di non curare adeguatamente i cani affetti da demodicosi e di non somministrare flebo a quelli affetti da diarrea”.

La situazione drammatica in cui vivevano i beagle – in attesa della morte – era dovuta a “precise e consapevoli scelte decisionali di violazione delle corrette regole di tenuta dell’allevamento, adottate da soggetti pienamente dotati della competenza tecnica per comprenderne le conseguenze negative sugli animali. E il dolo degli imputati emerge con chiarezza anche dalla corrispondenza scambiata tra gli stessi”.