La terra dei fuochi non è solo al sud. Anche al nord tra Mortara, Cortoleona e Parona purtroppo è esiste un vero e proprio triangolo della diossina. Sono tante le imprese che lavorano nel settore dei rifiuti che operano con le modeste “verifiche di VIA” che hanno escluso l’assoggettamento a VIA per gli impianti che trattano rifiuti pericolosi in grandissima quantità e che vengono anche da inceneritori di altre regioni.
A Mortara in provincia di Pavia un paio di mesi fa si è verificato un grave incendio, un incidente molto grave. E il WWF è intervenuto in merito: «La gestione dei rifiuti nel ‘triangolo della diossina’ è, purtroppo una bomba ecologica ad orologeria che va disinnescata al più presto attraverso controlli puntuali e continui che portino al riesame delle verifiche di VIA e delle VIA rilasciate, aggiornando prescrizioni per tutelare la salute e l’ambiente». Ha dichiara il Delegato WWF in Lombardia Paola Brambilla che aggiunge: «È necessario che gli enti pubblici si dotino di personale qualificato in grado di analizzare in modo puntuale le relazioni e gli studi ambientali che vengono presentati dai privati e che le amministrazioni pubbliche dimostrino più coraggio nella difesa dell’ambiente».
L’incubo diossina non riguarda solo il Sud, è bene precisarlo.
Per il WWF dopo le modifiche delle normative sulla VIA è necessario avviare immediatamente i monitoraggi programmati su tutte le attività di gestione dei rifiuti, cominciando proprio dalle situazioni limite come quelle del ‘triangolo della diossina’, intervenendo senza fare sconti nei confronti di chi non è a norma. È necessario dare immediata applicazione all’art. 28 del nuovo testo del Codice dell’ambiente che prevede proprio questo genere di controlli. Il WWF chiede al governo di stanziare le risorse adeguate, aiutando gli enti locali ad esercitare la funzione di controllo: se questo non dovesse accadere il rischio è di incorrere in un’ulteriore infrazione del diritto dell’UE.
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