Il boom delle rinnovabili entro il 2050

L’Intergovernmental Panel on Climate Change nel suo ultimo rapporto ha messo in evidenza le azioni da mettere in atto per non andare oltre gli 1.5 gradi di aumento della temperatura media mondiale. Una delle indicazioni più rilevanti tra quelle fornite è, senza dubbio, rappresentata dall’esigenza di produrre da fonti rinnovabili almeno l’85% dell’energia elettrica: un obiettivo che dovrebbe essere raggiunto entro il 2050. Si tratta di un impegno che non deve coinvolgere solo le istituzioni politiche o le grandi multinazionali: ognuno di noi, nel proprio piccolo, ha la possibilità di rivestire un ruolo importante in tal senso. Insomma, chiunque desideri fornire un prezioso contributo alla salute – se non addirittura alla sopravvivenza – del pianeta su cui viviamo non può fare a meno di prendere in considerazione l’ipotesi di ricorrere a dei pannelli fotovoltaici da installare nella propria abitazione.

Nel corso dei prossimi anni la crescita delle rinnovabili proseguirà a ritmi importanti e non conoscerà battute di arresto, mentre il carbone vedrà via via calare le percentuali di utilizzo. Gli aspetti più significativi per questo cambiamento saranno due: da un lato la diffusione delle batterie; dall’altro lato il calo dei costi degli impianti per le rinnovabili (non solo quelli fotovoltaici ma anche quelli eolici). Come si vede, quindi, in un futuro molto prossimo verrà meno uno degli ostacoli che fino a qualche tempo fa ha parzialmente rallentato la diffusione del fotovoltaico, e cioè i costi iniziali.

Negli anni a venire il sistema elettrico di tutto il pianeta andrà incontro a una consistente riorganizzazione il cui fulcro sarà costituito dalle rinnovabili a basso costo; al tempo stesso, saranno gradualmente eliminate tutte quelle fonti che si dimostreranno non in grado di tenere il passo con i tempi e con l’evoluzione tecnologica. Secondo il principale autore del New Energy Outlook, Seb Henbest, da qui al 2050 saranno investiti nella capacità di batterie poco meno di 550 miliardi di dollari, la maggior parte dei quali sarà riservata agli impianti di rete.

Grazie a questa novità, il costo livellato dell’elettricità è destinato a scendere, e lo stesso accadrà per il prezzo dello storage. La medesima dinamica coinvolgerà anche l’eolico onshore, per cui ci si attende una riduzione dei costi di quasi il 60%, e gli impianti fotovoltaici di nuova generazione, che andranno incontro a un abbassamento dei prezzi che potrebbe superare il 70%. Insieme con l’eolico, il fotovoltaico dovrebbe riuscire a coprire quasi la metà della produzione di energia in tutto il mondo, mentre l’idroelettrico contribuirà con una quota di circa il 15%. Oltre alla parte giocata dal nucleare, rimane un 30% distribuito da carbone e gas su cui sarà necessario lavorare.

L’impiego delle rinnovabili, in costante e prevedibile crescita, sarà affiancato dall’aumento della produzione di veicoli elettrici, a causa della quale nei prossimi anni ci sarà bisogno di produrre sempre più energia elettrica. Insomma, vale la pena di prepararsi con un congruo anticipo, anche solo pensando ai consumi domestici: ormai il fotovoltaico per la casa è una soluzione competitiva a 360 gradi.

Chi fosse interessato a conoscere i pregi e i vantaggi derivanti dall’adozione di un impianto fotovoltaico può rivolgersi alle aziende del settore per ottenere informazioni in proposito. I moduli SunPower, per esempio, sono concepiti e messi a punto per offrire prestazioni ottimali non solo sul breve termine, ma anche sul lungo periodo. Come consiglia Kennew, azienda leader nel settore del fotovoltaico, installando dei moduli SunPower si ha la consapevolezza di rispettare l’ambiente circostante, ma anche di ottenere un risparmio consistente che, a distanza di anni, si può trasformare addirittura in un vero e proprio guadagno, grazie all’immissione in rete dell’energia eventualmente prodotta in eccesso.